Animi agitati alla Scuola Secondaria di Primo Grado “Giovanni Pascoli” di via Tagliamonte a Torre Annunziata. Acqua color ruggine dai rubinetti dei bagni degli alunni, denuncia pubblica, numerose Pec all’Ufficio Tecnico comunale, al sindaco, alla prefettura e ai carabinieri con il risultato che tutto è, ad oggi, esattamente come mercoledì scorso, giorno in cui il problema si è palesato: nulla di fatto.
“Non so più quante mail di posta certificata ho inviato al comune di Torre Annunziata – conferma la dirigente Daniela Flauto – ma a tutt’oggi il problema persiste e nessun intervento è stato ancora iniziato o almeno programmato”.
E dire che dopo tanta insistenza i tecnici comunali avevano finalmente risposto, a loro volta con una Pec, annunciando che per oggi, 23 ottobre 2021, una ditta incaricata dal Comune sarebbe intervenuta per iniziare i lavori e magari proseguire anche nella giornata di domenica e sin quando ce ne fosse stata necessità per risolvere il grave problema che ha portato nei giorni scorsi la dottoressa Flauto a chiudere la scuola per problemi di salute pubblica.
“Non potevo consentire ad oltre settecento ‘miei figli’ di rischiare la propria salute e ho deciso di chiudere la scuola. Vi lascio immaginare – continua la dirigente – che danno possa essere, in un momento già gravato dall’emergenza Covid, per la quale siamo attentamente impegnati nel rispetto di tutte le norme di sicurezza, distanziamento e igiene personale, dovere affrontare una giornata a scuola con i servizi igienici azzoppati da questo grave problema. Ci aspettavamo però una pronta e fattiva collaborazione dell’Ente comunale, cosa che purtroppo è venuta meno lasciandoci in balia degli eventi”.
E intanto questa mattina ancora una delusione. Nonostante l’Ufficio Tecnico avesse, appunto, annunciato l’intervento risolutivo della ditta comunale, la dirigente ha accolto una persona che contrariamente a quanto tutti si aspettavano, non intendeva iniziare alcun lavoro, ma che si recava a via Tagliamonte per un “sopralluogo”, e buonanotte all’intervento d’urgenza per consentire alla scuola di riprendere serenamente le normali attività didattiche.
Nessuna chiusura causata dal Covid o come ha scritto qualche “buontempone” sui social, per consentire un degno fine settimane “della Neve” a collaboratori, docenti e dirigente. Una chiusura figlia di una esigenza oggettiva, quindi, acqua scura dai rubinetti e residui ferrosi in sospensione e sul fondo di lavandini e servizi igienici.
C’è da dire, inoltre, che appena registrata la criticità, la scuola segnalò l’emergenza anche alla Gori che proprio nei giorni precedenti aveva effettuato dei lavori in zona. I tecnici accompagnati da un dirigente dell’Ente gestore del Servizio Idrico Integrato dell’Ambito Distrettuale Sarnese-Vesuviano della Campania, si erano recati prontamente presso l’Istituto scolastico per verificare se il problema dipendesse dall’allaccio o dalla mandata di acqua dalla rete. Ma tutto sembrava funzionare al meglio, fino alla scuola l’acqua era ed è limpida. Il guasto, anzi il problema, pare essere ben più grave e legato proprio all’impianto idraulico della scuola. Un impianto che ormai ha fatto il suo tempo. A cinquant’anni dalla costruzione della scuola, senza manutenzioni straordinarie, le tubature in ferro che furono utilizzate nel 1971, stanno dando un primo segno di cedimento e l’acqua ambrata che sgorga dai rubinetti è solo la parte minore del problema che potrebbe aggravarsi con l’implosione strutturale di altre parti dell’impianto con il passare del tempo.
Questa mattina, a denunciare la latitanza dell’amministrazione, l’assenza dell’Ufficio Tecnico e la situazione di assoluta incertezza relativamente alla risoluzione del problema, a scuola erano presenti la dirigente, il direttore amministrativo dr.ssa Marilena Di Matteo, i collaboratori e tutti i componenti del Consiglio d’Istituto. Genitori che restano ancora una volta basiti a fronte di un comportamento quanto meno deprecabile da parte di chi, invece, dovrebbe garantire nulla di più che il normale funzionamento della struttura scolastica comunale.
E ora? Come si procederà la prossima settimana? Facendo di necessità virtù come tanti operatori della scuola pubblica sanno fare bene da anni.
La scuola resta in attesa: alunni, docenti, personale e dirigente restano in attesa. Magari sarebbe il caso che l’amministrazione Ascione considerasse l’ipotesi di darsi una mossa.
Gennaro Cirillo