Un flash mob per ribadire il fermo ‘no’ alla camorra. A seguito degli atti intimidatori e dei danneggiamenti registrati all’interno di un bene confiscato alla criminalità ubicato nella frazione di Casarea, questa mattina sono cominciati i lavori per l’adeguamento e la realizzazione del ‘Centro famiglie’ per le Politiche Sociali.
Alla manifestazione hanno preso parte diversi consiglieri comunali ed assessori, insieme alle rappresentanze delle associazioni che gestiscono immobili sequestrati, dirigenti scolastici e docenti ed il coordinatore provinciale di Libera, Antonio D’Amore.
“Era fondamentale per noi lanciare un segnale di forte impegno – ha dichiarato il primo cittadino di Casalnuovo – la violenza e le minacce di questi giorni non ci fanno arretrare di un solo millimetro. Anzi, andiamo avanti agendo il più velocemente possibile. Noi Sindaci siamo fortemente esposti: spesso siamo destinatari di minacce e gesti estremi. A me è capitato più volte, ma non bisogna arrendersi. Questo flash mob vuole essere un atto dimostrativo per spingere le Istituzioni competenti a mettere in campo le forze necessarie per restituire socialmente questo bene dall’alto valore simbolico”.
“Questa mattina non potevamo mancare – ha dichiarato la vicepresidente della Commissione sui beni confiscati della Regione Campania, Vittoria Lettieri – saremo sempre accanto ai sindaci per tutelarli ed affiancarli in queste battaglie per la legalità. Episodi come questo, purtroppo, non sono isolati, ma non mancherà il nostro impegno. Siamo qui per testimoniare che questi beni appartengono alla comunità e vanno tutelati con l’interesse ed il lavoro di tutti”.
Lo sportello antiviolenza comunale, attivo dal 2016, ha in carico oltre 150 donne che hanno denunciato soprusi e violenze domestiche. La struttura sarà dotata di una ludoteca ed un intero piano sarà dedicato all’accoglienza ed all’assistenza psicologica, legale e sociale, delle donne che avviano un percorso di fuoriuscita dalla violenza.
“Non dimentichiamoci – ha concluso il sindaco Pelliccia – che questi danneggiamenti rappresentano un chiaro atto intimidatorio per impedire che questo bene rinasca. C’è chi vuole che questo appartamento rimanga al buio, noi invece lo porteremo alla luce trasformandolo in luogo di tutti, per tutti”.