Il MATT (Museo Archeologico Territoriale di Terzigno) è molto più di una struttura che ospita una mostra: è un mezzo attraverso il quale un paese vissuto nell’ombra per anni riacquista la propria luce.
Risale al 19 settembre 2019 l’apertura al pubblico del museo che oggi, dopo circa due anni, sembra interessare sempre più turisti e archeologi, anche di fama internazionale. L’ex mattatoio comunale sito in Corso Luigi Einaudi a Terzigno, sottoposto a lavori di ristrutturazione, ha cambiato identità, è diventato un museo, polo di aggregazione di giovani e cornice perfetta per eventi culturali di diverso genere. La riqualificazione di tale edificio nasce dall’esigenza di mettere in mostra i reperti archeologici rinvenuti in alcune ville di epoca romana sepolte dalle eruzioni del Vesuvio a partire dal 79 d.C e ritrovate, solo dopo accurati scavi, nell’area della cava Ranieri a Terzigno.
I lavori, iniziati nel 1981 e continuati ad intermittenza fino al 2011 grazie all’impegno della Soprintendenza Archeologica di Pompei, hanno dato nuovamente respiro a quelle che oggi prendono il nome di Villa 1 (600 mq), Villa 2 (1200 mq) e Villa 6 (2600 mq).
“A cosa erano destinate queste residenze?” Si chiederanno i curiosi. Per chi conosce l’attività caratteristica di questo paese che sorge alle pendici del Vesuvio, la risposta non è difficile da indovinare: si trattava di aziende produttive collocate nell’area periferica di Pompei e che basavano il proprio successo sulla coltivazione della vite.
L’esposizione all’interno del MATT riunisce i resti di queste ville romane al primo piano della struttura. Le guide, preparate e disponibili ad accogliere gli interessati, conducono gli stessi attraverso un itinerario che dura circa un’ora e che coinvolge il pubblico con curiosità e quesiti in merito agli oggetti in esposizione. Vasellame, attrezzi utili per lavori agricoli, gioielli preziosi e argenteria occupano, infatti, una buona parte della mostra. A pari merito vanno tenuti in considerazione gli affreschi, anch’essi visibili al museo, i quali rapiscono lo sguardo con colori vivaci e rappresentazioni interessanti da analizzare dal punto di vista mitologico e artistico.
Il Larario, una sorta di altare domestico proveniente dalla villa 6, è la testimonianza della grande importanza che nell’antichità veniva riservata alle divinità protettrici della casa. Si tratta certamente del fiore all’occhiello della mostra, non a caso è stato in viaggio per i Fine Arts Museums of San Francisco e solo da poco è ritornato in sede.
L’attenzione riservata al museo dall’amministrazione comunale, dall’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, dalla direzione del Parco Archeologico di Pompei e l’interesse del pubblico, non solo locale, stanno evidentemente promuovendo anche l’immagine di un paese che ora può e deve ripartire dalla cultura.
La Mostra Archeologica “Pompei oltre le mura – Le ville di Terzigno all’ombra del Vesuvio” allestita presso il MATT è gratuita ed aperta il venerdì e il sabato dalle ore 16.30 alle 19.30 e la domenica dalle 10 alle 13.
Per qualsiasi informazione è possibile inviare una mail a INFO@MUSEOMATT.IT
Immacolata Avino