Inaugurata al terzo piano di Palazzo Farnese, sede del Comune di Castellammare di Stabia, la nuova Sala Stampa “Giancarlo Siani”, a seguito di un ordine del giorno del consiglio comunale del 21 giugno 2021. La Sala Siani sarà dotata di un apposito regolamento per l’utilizzo e sarà a disposizione degli operatori dell’informazione che vorranno usufruirne. La struttura è dotata di postazioni operative con collegamento internet.

Negli ambienti circostanti si trova il murales “Giancarlo”, opera dell’artista argentino Guido Palmadessa che ha fatto parte anche del progetto “Stabiae Street”, che ha reso il centro storico di Castellammare di Stabia un vero e proprio museo a cielo aperto.

“Giancarlo Siani è un esempio di coraggio, di legalità, di passione per ciò in cui si crede fermamente. – ha detto il sindaco Gaetano Cimmino – Come amministrazione comunale abbiamo voluto fortemente questa Sala Stampa a lui dedicata per tramandare alle future generazioni la sua storia, le sue idee, per dire a chiare lettere cosa Siani ha rappresentato, rappresenta e rappresenterà. La nuova Sala Stampa ‘Giancarlo Siani’ vuole essere un punto di riferimento per l’intera città di Castellammare in termini di libertà d’informazione, trasparenza, democrazia.

A pochi mesi dal mio insediamento abbiamo avuto l’onore di aver ospitato la Mehari di Siani in piazza Giovanni XXIII. E’ stata un’emozione fortissima. Siani, giornalista de ‘Il Mattino’ vittima della camorra, simboleggia non solo la legalità, ma anche la voglia di riscatto e di rinascita della nostra terra e la precarietà del lavoro, un fenomeno sentito duramente nel corso degli ultimi anni. La Sala Siani deve perciò rappresentare un luogo sicuro, all’interno della Casa Comunale, dove tutti gli operatori dell’informazione potranno e dovranno sentirsi a Casa”.



Siani da corrispondente del Mattino a Castellammare e Torre Annunziata si occupò principalmente di cronaca nera e camorra. In un suo articolo datato 10 giugno 1985 il giornalista 
rivelò all’opinione pubblica che l’arresto del boss oplontino Valentino Gionta fu reso possibile grazie a una soffiata di alcuni esponenti di un clan alleato, ossia Nuvoletta, che tradirono Gionta in cambio di una tregua con i nemici casalesi.

La pubblicazione dell’articolo fece infuriare il clan dei Nuvoletta che per non indispettirsi gli altri boss partenopei e di Cosa nostra decisero di eliminare Siani.
 L’omicidio avvenne il 23 settembre 1985 sotto casa del giornalista appena 26enne.

sala stampa castellammare di stabia sianiIl sindaco di Castellammare Gaetano Cimmino, insieme al suo staff, si è mostrato visibilmente soddisfatto dell’inaugurazione della Sala Stampa ed in conclusione si è poi lasciato andare ad una citazione di Ezio Mauro sulla consapevolezza del cittadino e del suo essere informato perché solo “un cittadino informato e consapevole può essere un soggetto attivo della pubblica opinione”.


La sala stampa diventa allora un luogo di riferimento per l’intera città col compito di fare da raccordo tra un’amministrazione trasparente e una informazione libera mezzo di una libera informazione, un’informazione vera, per cambiare in meglio la cittadina stabiese. 

Dopo l’intervento di Cimmino, tenutosi nella sala consiliare “Falcone e Borsellino”, sono stati numerosi gli altri interventi che hanno plaudito all’iniziativa e ricordato Giancarlo Siani.
Significativo è stato l’intervento di Carlo Verna, presidente del consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, che ha ricordato con molto affetto Giancarlo Siani la cui scomparsa in nome della Verità “profuma di libertà oltre che di legalità”.

Verna ha poi ricordato che spetta all’Ordine dei Giornalisti garantire la libertà e la tutela e la difesa degli operatori della comunicazione, insieme con le regole di deontologia professionale che devono essere rispettate e ha sottolineato il ruolo fondamentale dei professionisti oggi che siamo nell’era social dove la funzione di giornalista è quella anche di validare le notizie che escono da questi mezzi di comunicazione. 
Altro momento di commozione è stato il ricordo anche di un altro giornalista scomparso ossia Mimmo Castellano da parte del fondatore de il Gazzettino vesuviano Pasquale Cirillo.

Ivano Manzo



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