L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha irrogato una sanzione di 68,7 milioni di euro alle società del gruppo Amazon ed una sanzione di 134,5 milioni di euro alle società del gruppo Apple.
La motivazione dell’intervento riguarda le restrizioni all’accesso nel marketplace del sito web di Amazon.
Va detto che l’Autorità italiana è capofila in Europa per questa tipologia di azione, infatti successivamente le autorità nazionali di concorrenza della Germania e della Spagna hanno avviato analoghi procedimenti.
L’Antitrust il 16 novembre 2021 ha concluso l’istruttoria avviata nei confronti delle società dei gruppi Apple Inc. e Amazon.com Inc. riguardo le restrizioni all’accesso nel marketplace Amazon.it da parte di rivenditori legittimi di prodotti a marchio Apple e Beats “genuini”.
L’AGCM, in linea con la giurisprudenza della Corte di giustizia UE, ha intimato quindi di porre fine alle restrizioni, permettendo l’accesso ad Amazon.it ai rivenditori di prodotti Apple e Beats “genuini” in modo non discriminatorio.
I sistemi di distribuzione devono essere compatibili con le regole sulla concorrenza, vanno basati su criteri di natura qualitativa, non discriminatori e applicati indistintamente a tutti i potenziali rivenditori.
Scrive l’Autorità in una nota: “L’istruttoria ha permesso di accertare che talune clausole contrattuali di un accordo stipulato in data 31 ottobre 2018 – che vietavano ai rivenditori ufficiali e non ufficiali di prodotti Apple e Beats di utilizzare Amazon.it, permettendo la vendita dei prodotti Apple e Beats in tale marketplace solo ad Amazon e a taluni soggetti scelti singolarmente e in modo discriminatorio – violano l’art. 101 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea. Nell’istruttoria si è infatti appurata la volontà di introdurre una restrizione meramente quantitativa del numero di rivenditori, permettendo solo ad Amazon e a taluni soggetti, individuati in modo discriminatorio, di operare su Amazon.it. Le clausole dell’accordo hanno altresì limitato le vendite transfrontaliere, in quanto si è operata una discriminazione dei rivenditori su base geografica. Le restrizioni dell’accordo si sono riflesse sul livello degli sconti praticati dai soggetti terzi su Amazon.it, diminuendone l’entità”.
L’Antitrust specifica che la restrittività delle condotte viene confermata dal fatto che Amazon.it rappresenta il luogo di commercio elettronico dove si realizza almeno il 70% degli acquisti di prodotti di elettronica di consumo in Italia. Inoltre di questa percentuale almeno il 40% è rappresentato da rivenditori che utilizzano Amazon come piattaforma di intermediazione.
“Appare quindi fondamentale – chiarisce l’Autorità – che l’applicazione delle regole di concorrenza assicurino un level playing field per tutti i rivenditori che utilizzano i marketplace come luogo sempre più rilevante per lo svolgimento della propria attività commerciale, soprattutto nel contesto odierno, evitando la realizzazione di condotte discriminatorie che restringono la concorrenza”.