La giornata contro la violenza sulle donne rimane un’occasione di riflessione e di presa di coscienza.

Un problema culturale che è fatto di individualismo crescente, di violenza per ottenere ciò che si vuole o per distruggere chi ci ostacola o ci rifiuta e dove l’oggettificazione femminile da parte della pubblicità e di alcuni media svolge un ruolo non subordinato.

Al 15/11 u.s., il Ministero dell’interno ci dice che sono già 103 le donne uccise in Italia da uomini violenti, di cui 6 in Campania (nel 2020 sono state 81). Le richieste di aiuto al 1522 del Dipartimento pari opportunità dedicato alla violenza sulle donne ed allo stalking sono già 1260, di cui il 20% è proseguito con una denuncia.

Da notare che già l’anno scorso queste richieste di aiuto erano aumentate del 71% rispetto al 2019. “una pandemia ombra – ci dice Antonio Piccolo (dell’associazione di Casa di Rosanna), coordinatore del progetto Alveare Rosa a tutela delle donne vittime di violenza – Il paradosso è che la casa, da sempre ritenuta luogo sicuro, è divenuta il teatro di vessazioni e violenze. Serve un salto di qualità culturale che metta insieme le quattro P della convenzione di Istambul del Consiglio d’Europa: Prevenzione, Protezione, Procedimento contro i colpevoli e Politiche integrate”.

Ci prova il progetto Alveare Rosa: “non solo un aiuto di carattere assistenziale, legale e piscologico, che lascerebbe la donna in una situazione passiva, ma l’equipe dell’associazione struttura con lei un progetto di ridefinizione della propria vita, la donna, così diventa un soggetto agente, attrice della sua risurrezione di persona libera”.

Il progetto, infatti, prevede l’orientamento al lavoro e la formazione. Intese di collaborazioni sono già state stipulate per fornire queste donne professionalità per divenire barman o pizzaiole ed avviarle al lavoro con l’erogazione di borse lavoro. La formazione di una cooperativa si occuperà dei prodotti tipici dell’artigianato e dei comparti agro-alimentare del Parco del Vesuvio. Sarà realizzato e posto in vendita un parfum con una fragranza fra mare, fuoco e ginestre. “Si chiamerà Poppea”, ci dice l’Avv. Maurizio Rossi (dell’associazione Casa di Rosanna) – “un nome per legare l’iniziativa al nostro territorio archeologico”. Non saranno trascurati i minori, spettatori loro malgrado di questi atti di violenza domestici per cui sarà allestito uno “spazio neutro” con la guida di una psicologa ed una pedagogista si faranno in modo di alleviare le ferite.


Si ricorda che ad oggi sono circa 2000 i bimbi orfani di femminicidio di cui 1 su 5 non ha nessuno che li protegge e li curi. “Una legge non applicata con fondi mai elargiti” dice l’Avv. Rossi. Se questa è la realtà prevenire è d’obbligo, come? “Aprendo un punto di accoglienza e di ascolto presso due supermercati del territorio” – dice Piccolo – “per porre fine ad inganni e calma fittizia”.

Ma educare all’affettività attraverso laboratori nelle scuole sarà l’impegno dei volontari e dei professionisti di Casa di Rosanna nel 2021. “Un terreno fecondo di incontri per condividere le differenze sessuali come valore aggiunto insegnando ai ragazzi l’amore vero fatto di rispetto che è dopo di sé per la felicità dell’altro” conclude Piccolo.

Alveare Rosa risponde al 3277891102

Giulia Sorrentino



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