“Chi ama non dimentica e i nostri territori hanno il dovere di non dimenticare la famiglia Fabbrocini”, così conclude il suo intervento Francesco Ranieri, sindaco di Terzigno, oggi 28 novembre, durante la presentazione del libro di Alfredo Fabbrocini, presso il MATT, il museo in Corso Luigi Einaudi.
“Terzigno: la terra e la famiglia della mia vita” è il titolo del libro pubblicato da Il quaderno edizioni. Il volume nasce dal desiderio di Alfredo Fabbrocini, ex direttore di una banca di successo a Terzigno, di contribuire alla costruzione di un ricordo che è certamente di vita personale, ma anche collettivo per svariate ragioni. L’uomo, adesso novantunenne, membro di una famiglia che è stata ed è tuttora amata da molti cittadini terzignesi, ha voluto lasciare in questo modo, in forma cartacea e facilmente accessibile a tutti, la traccia indelebile del suo operato e di quello della sua famiglia sul territorio di Terzigno, attraverso un accurato lavoro di ricostruzione di ciò che è stato. Sfogliando le pagine del libro si ha la possibilità di fare un viaggio nel passato e ripercorrere le tappe e le vicende che hanno interessato la famosa banca a conduzione familiare nata cento anni fa e tramontata nel 1981.
La Banca Fabbrocini costituiva un punto di riferimento per il paese, così come molti cittadini hanno testimoniato anche durante la presentazione del lavoro avvenuta in mattinata. La differenza sostanziale con le realtà bancarie oggi esistenti è che i vari direttori che si avvicendarono alla gestione, continuarono a conservare il proprio marchio inconfondibile: il rapporto di stima, fiducia e conoscenza diretta con i correntisti. I Fabbrocini tenevano a cuore realmente il paese all’interno del quale operavano e il rispetto guadagnato nel corso del tempo dai compaesani fu il frutto di un impegno effettivo e costante dell’istituto bancario sul territorio, concretizzatosi anche attraverso ingenti donazioni a supporto di varie cause ed esigenze cittadine.
Alcuni dei presenti hanno voluto testimoniare a tal proposito un’iniziativa, tra le tante, che in passato, intorno agli anni ’80, vide come destinatari della benevolenza di questa famiglia i più piccoli della comunità. “Il giorno della mia prima comunione – afferma con grande emozione un partecipante alla presentazione del libro – ricordo perfettamente che ho indossato un vestito regalato dalla famiglia Fabbrocini”.
La storia di questa banca di successo, che arrivò a possedere 500 dipendenti e ad inglobare varie filiali presenti nell’area del napoletano, si concluse con un’ispezione nel 1973 che segnalò alcune irregolarità interne alla gestione. Nel 1981 gli sportelli furono ceduti all’Istituto Bancario San Paolo di Torino.
Malgrado ciò, malgrado l’ombra che calò su questa famiglia dopo tali eventi, a distanza di così tanto tempo resta l’amore donato, il bene oggettivamente compiuto che non si può cancellare. Il libro, come afferma Genny Falciano, assessore alla cultura, è un romanzo d’amore, di amore per Terzigno e per il territorio.
All’evento erano presenti e sono intervenuti, oltre al sindaco, ad Alfredo Fabbrocini e all’avv. Genny Falciano, anche Stefania Spisto, presidente de “Il quaderno edizioni”, la dott.ssa Rossella Paliotto, presidente della Fondazione Banco di Napoli e virtualmente, attraverso un collegamento da remoto, l’on. Paolo Cirino Pomicino, ex ministro del bilancio e il dott. Massimo Osanna, direttore generale dei musei italiani.
Immacolata Avino