Niente da fare per un Napoli che va via a testa alta dal Maradona, che ci ha provato contro l’Atalanta e che alla fine non è riuscito a reggere alle assenze dei vari Osimhen, Anguissa, Koulibaly, Fabiàn Ruiz e Insigne, i quali avrebbero surclassato i nerazzurri.

E’ stata una partita spumeggiante, ricca di colpi di scena con tanto di rimonta Napoli e contro-rimonta Atalanta, dove alla fine hanno prevalso Zapata e company.


Si sapeva che la partita di stasera sarebbe stata più che difficile, ancora di più con le grandi assenze, e il Napoli è comunque giustificato perché male non ha fatto, specialmente a cavallo fra primo e secondo tempo e nello sterile e anche molto sprecone assedio finale, nel quale una manciata di gol vengono gettati alle ortiche.

Dopo 7 minuti i lombardi passano subito avanti con un gol da annullare: segna Malinovsky (stasera eccellente) con un sinistro imprendibile che bacia la traversa e si insacca. Il fallo non è pero dell’ucraino, bensì di Zapata, che sporca la sua giocata con un tocco di mano neanche visto né da Mariani né dal VAR.

E allora si soffre, bisognerebbe superare il primo pressing atalantino per pungere con un contropiede. Il Napoli non ci riesce, troppo lenta la manovra, troppo nella fornace con il pressing nerazzurro, troppo aggressiva anche l’Atalanta, che si rende protagonista di una ventina abbondante di falli sanzionati con una sola ammonizione in tutto.

Dopo la mezz’ora pare un Napoli sbloccato, che prova ad affacciarsi nella metà campo della Dea con il contropiede, unica soluzione utilizzabile stasera. Verso la fine del primo tempo Zielinski cerca una prima conclusione murata, la seconda invece attraversa vari giocatori nerazzurri: è 1-1.

Napoli sulla cresta dell’onda, frenato solo dal duplice fischio di Mariani. Secondo tempo che riprende con la stessa intensità: 2 minuti ed ecco che il solito Mertens ribalta il risultato. Il belga raccoglie al meglio un’invenzione di Malcuit e ha doppia scelta: tirare per la gloria personale o servire lo smarcatissimo Elmas. Sembra un gol fatto, sta solo a Mertens scegliere l’opzione. Destro centrale ed è gol: 2-1.

Il gol di Mertens suona come uno schiaffone all’Atalanta, che si risveglia e mette nuovamente il piede sull’acceleratore. E spinge forte, perché in 5 minuti arriva la contro rimonta. Brividi sulla schiena per un calcio di rigore completamente inventato da Mariani (poi annullato, in caso contrario sarebbe stato scandalo).

A pareggiare è Demiral, che sul filo del fuorigioco si fa trovare al posto giusto al momento giusto e col diagonale sotto la traversa trafigge Ospina. Passano 5 minuti e Freuler conclude una bella azione fatta di tocchi di prima (cosa che stasera al Napoli serviva, ma è mancata) infilando la palla all’angolino. Imprendibile.

Buio per il Napoli, che negli ultimi 10 minuti però si rimbocca le maniche e dà il tutto e per tutto cercando disperatamente il pareggio. Un sospetto calcio di rigore sul Elmas giudicato addirittura fallo in attacco fa già amareggiare Spalletti, ma il colpo di grazia sono due tiri sparati alle stelle da parte di Malcuit e poi di Petagna, che per l’ennesima volta dimostra che non ha la stoffa per essere giocatore del Napoli.

Piove in casa Napoli, non per la classifica (si resta comunque terzi a -2 dalla vetta), ma perché è un vero peccato perdere partite così solo a causa di una marea di infortuni. Ora c’è l’Empoli, dopo la partita contro il Leicester, ed esiste un solo risultato per poi arrivare a Milano: la vittoria.

Giuseppe Garofalo



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