Sempre più spesso in questo periodo si sente pronunciare questo termine, ma cosa si intende realmente? Tradotto dall’inglese, (lavoro intelligente), si pone come obiettivo principale il miglioramento delle condizioni di lavoro, la produttività delle aziende e soprattutto, la qualità della vita delle persone che vi lavorano. A quanti sostengono una tipologia di lavoro più “tradizionale”, sembrerà impossibile pensare ad una situazione vantaggiosa dalla quale sia l’azienda che il lavoratore possano trarre beneficio, ma recenti studi e indagini autorevoli (come risulta dalle ricerche commissionate da Regus, multinazionale che opera a livello globale, offrendo spazi di lavoro flessibili  e dalle sperimentazioni svolte direttamente dal Gruppo Carisbo) confermano la fattibilità e la sostenibilità di questo nuovo approccio al lavoro. Gran parte dei lavoratori che hanno sperimentato questa modalità di lavoro, sono concordi nel dire che l’attività da remoto favorisce la concentrazione, poiché preserva dalle distrazioni presenti su tutti i luoghi di lavoro (dalle piccole e poco importanti interruzioni tecniche, al rumore dei telefoni dei colleghi che squillando creano un continuo disturbo).

Cosa ne pensano i manager?

Anche molti manager stanno valutando come positiva questa nuova modalità di approccio al lavoro, da recenti interviste infatti, oltre metà di loro ha dichiarato che concedere al proprio team almeno uno o due giorni a settimana in cui lavorare da remoto è un obiettivo da raggiungere a breve termine, motivati anche dalle dichiarazioni di molti lavoratori “smart” che affermano che lavorare da casa aiuta ad essere più vicini ai clienti attuali o potenziali, soprattutto in caso di riunioni importanti o situazioni di emergenza. In sintesi questa modalità di lavoro aiuta a conciliare meglio vita privata e lavorativa, consentendo di rispondere a quasi qualsiasi necessità in maniera pronta ed immediata, andando ad impattare positivamente sull’ambiente e sulla qualità della vita dell’intera comunità, riducendo inutili spostamenti in auto che rappresentano una delle prime cause d’inquinamento atmosferico. Con questa modalità di lavoro flessibile e smart, il lavoratore ha il vantaggio di trarre profitto sia in termini di tempo risparmiato, che di riduzione dello stress poiché evita di dover raggiungere quotidianamente l’ufficio in cui ci sono, in moltissimi casi, solo o quasi strumenti che già possiede nel suo ambiente domestico come il computer, il telefono e una connessione ad internet. Quest’ultima è necessario che sia di ottima qualità, così da permettere al lavoratore di effettuare tutte le operazioni che solitamente compie in ufficio, a tale proposito, molte compagnie permettono di testare la velocità dell’ADSL prima di sottoscrivere un contratto. Ad esempio, lo speed test di Vodafone, già studiato da chetariffa.it, permette di testare la velocità della propria linea ADSL o FIBRA di qualsiasi operatore italiano o estero.

Strumenti necessari: che cosa serve per lavorare da casa

Un notebook e uno smartphone, sono gli unici devices (spesso forniti dalla propria azienda) che molti lavoratori utilizzano e a volte, già possiedono a casa propria o riescono a trovare in molti ambienti pubblici, come le biblioteche o sale studio. La questione da risolvere non sta quindi nei sistemi da implementare nella propria azienda, ma nei servizi da utilizzare. Se un lavoratore può lavorare lontano dall’ufficio, deve essere messo in condizione di farlo proprio come se fosse fisicamente in presenza. Parliamo quindi di mail, documenti, calendari, piattaforme di messaggistica, sistemi che molto spesso sono stati oggetto di centralizzazione e di privatizzazione all’interno delle reti aziendali. Questi strumenti andrebbero ripensati, non più come mondi chiusi o utili solo a far comunicare internamente colleghi che condividono concretamente la stessa sede di lavoro, ma come strumenti liberi, in grado di mettere in comunicazione aziende e dipendenti o più semplicemente persone. Se l’accesso a Internet e il possesso di un PC rappresentano gli elementi base, i software necessari a collaborare a distanza tra colleghi sono lo step successivo. Senza collaborazione lavorativa non può funzionare il lavoro agile.



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