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Sostenibilità, smart city e Ai: ecco Smau Napoli 2021

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Tracciare in blockchain i prodotti agroalimentari dall’origine alla tavola, gestire con sofisticati sistemi di intelligenza artificiale i processi di produzione nell’industria dei beni di consumo, ma anche rendere accessibile il patrimonio culturale e paesaggistico comunale a qualsiasi tipo di disabilità con progetti digitali inclusivi. E poi applicare un approccio olistico di e-health ad un intero Sistema Sanitario Regionale, sfruttando la collaborazione attenta e sinergica di startup, imprese e Pubblica Amministrazione, per rendere l’innovazione una soluzione reale e tangibile che trasforma la società e migliora la qualità della vita di tutti i cittadini. Dalle sinergie nate nel territorio campano arrivano a Smau Napoli i progetti di aziende, pubbliche amministrazioni, e startup giovedì 16 e venerdì 17 dicembre, all’interno dell’ottava edizione dedicata all’innovazione aperta, in programma presso la Mostra d’Oltremare.

Tra i protagonisti della crescita dell’ecosistema italiano dell’innovazione, i riflettori sono puntati sulle startup innovative campane, pronte al dialogo e alla collaborazione con le imprese del territorio e con player di livello nazionale e internazionale, per presentare i più promettenti progetti nel campo dell’industria 4.0, dell’IoT, della mobilità sostenibile e della sanità, ma che guardano anche all’economia circolare e al riutilizzo dei materiali.

Intelligenza artificiale e industria 4.0, l’innovazione passa dell’agroalimentare ai beni di consumo

A portare l’innovazione nel settore dell’agroalimentare è De Matteis, tra i principali produttori italiani di pasta di grano duro. L’azienda con sede a Flumeri (Avellino), nata nel 1994 da un’idea di due famiglie di imprenditori, aveva l’esigenza di migliorare l’efficienza dei sistemi che compongono la produzione aziendale, in un contesto la cui parola d’ordine è “complessità”: un business, quello della produzione di pasta, con oltre 1200 articoli in vendita e differenti mercati da seguire, ciascuno con regole proprie. L’input che ha portato all’implementazione del progetto di intelligenza artificiale è stato l’avvento della pandemia, periodo in cui l’azienda ha riscontrato un’elevata crescita della domanda, soprattutto durante il primo lockdown, in cui è arrivata all+350% dell’ordinato medio. Per prevedere la domanda e ottimizzare il processo produttivo, De Matteis ha deciso di integrare una soluzione di Artificial Intelligence sviluppata con Ammagamma, startup innovativa composta da più di 60 giovani tra matematici, ingegneri, sviluppatori e designers. La soluzione è basata su algoritmi di Intelligenza Artificiale, allenati sui dati storici di ordinato, che sono in grado di autoapprendere e autocorreggersi: più la base dati cresce, maggiore diventa l’efficacia dell’algoritmo nella previsione, consentendo un aumento dell’efficacia di previsione tra il 30% e il 50% e abbattendo, quindi, la possibilità di errore. L’azienda è in grado così di tratteggiare un corretto quadro complessivo della domanda fino a 6 mesi e tradurre queste informazioni in azioni puntuali per ottimizzare l’organizzazione di fabbrica, il reclutamento di forza lavoro, la ricerca di risorse, l’approvvigionamento di materie prime, con un conseguente incremento dell’efficacia ed efficienza produttiva. Inoltre, dal lato clienti, il livello di servizio – misurato con un indicatore chiamato OTIF (On Time In Full) – è cresciuto del 30%, passando dal 65% al 95%. Il progetto sarà tra i candidati al Premio Innovazione Smau.

Anche nel settore dei beni di consumo, molte aziende si affidano alle nuove tecnologie per ottimizzare la produzione. È il caso di Rinaldi Group, l’azienda a gestione familiare fondata nel 1965 a Giffoni Valle Piana (Salerno) da Giuseppe Rinaldi, specializzata nella produzione di materassi, base letti e cuscini. Rinaldi Group presenta a Smau Napoli il progetto TraMa I4.0, nato dall’esigenza di monitorare, gestire e tracciare in maniera automatizzata l’intero flusso produttivo aziendale, dall’ingresso della materia prima fino alla spedizione del prodotto finito. Una necessità sentita soprattutto in relazione ai prodotti personalizzati che richiedono una particolare attenzione fin dalle prime fasi di realizzazione. Il sistema elaborato, attraverso l’etichettatura mediante applicazione di TAG RFID, fornisce gli strumenti per il controllo e la gestione informatizzata del processo produttivo dall’ingresso delle materie prime e dei semilavorati in azienda, ma anche del magazzino e dell’inventario. Infine, sfruttando questa complessa infrastruttura, l’azienda ha introdotto i banchi di misura e pesa a fine linea che, con fotocellule laser, rilevano i dati prodotto per prodotto, inviandoli al gestionale per generare la documentazione necessaria, soprattutto per quel che riguarda i prodotti destinati all’export. Il progetto sarà attivo dall’inizio del 2022 e prevede anche un avanzamento nella gestione automatizzata dell’inventario con l’uso dei droni e la realizzazione di un’app mobile per trasferire informazioni sul prodotto.

L’innovazione entra anche nella formazione aziendale e punta in alto, verso la realtà aumentata. Come ha pensato Skills4U, società nata a Milano nel 2014 specializzata nella formazione corporate, che ha inserito simulazioni con la realtà virtuale in ambienti controllati all’interno dei corsi di formazione, consentendo agli utenti di vivere un’esperienza immersiva e più efficace. In particolare, Skills4U ha reso possibile la simulazione sulle operazioni di estinzione di un incendio con la realizzazione del simulatore di saldatura virtuale WeldVR. Studiato in collaborazione con la startup casertana Immensive il sistema si rivolge a chiunque debba imparare a utilizzare in maniera corretta un dispositivo di estinzione incendio – estintore – e a comportarsi correttamente nelle diverse situazioni legate a questo tipo di emergenza. Lo strumento consta di un caschetto con visore VR e di due joystick con cui simulare le operazioni che svolgono le mani dell’utente. Una volta lanciato il programma da un pc portatile, diversi scenari vengono presentati al partecipante nell’esercitazione, all’interno e all’esterno di un edificio. Il simulatore ricrea in maniera estremamente fedele l’attività di spegnimento del fuoco, monitorando con precisione parametri fondamentali per la valutazione come distanza estintore/fuoco, tempo totale di estinzione, tempo di startup (periodo che intercorre tra l’avvio dell’attività e l’emissione del primo getto). Le esercitazioni virtuali si aggiungono alle prove reali e ai moduli teorici, integrando e completando il corso di formazione che diventa così ancor più valido.

Mobilità sostenibile, dall’analisi sull’elasticità degli pneumatici alle macchine full electric

Implementare i sistemi di sicurezza dei veicoli elettrificati con l’intelligenza artificiale per gestire, monitorare e prevenire i guasti in modo efficace, è invece il progetto SHARK – System Health Ai Recognition Key di ePowerIng, startup di Fisciano (SA) che offre soluzioni innovative ed integrate nel campo dei trasporti e dell’energia. Le competenze vengono da una pluriennale attività di ricerca in ambito universitario e di spin-off accademici nel settore automotive ed energetico, con numerose collaborazioni industriali, un brevetto europeo per la conversione delle auto in veicoli ibridi/solari e decine di pubblicazioni scientifiche. SHARK è un sistema intelligente, alimentato da una fonte energetica dedicata per essere completamente indipendente nel funzionamento, che, in caso di guasto alla batteria principale della vettura, sarà in grado di monitorare le condizioni di sicurezza. La soluzione è interconnessa al veicolo tramite protocollo di comunicazione standard per una più facile integrazione e l’intero set di dati, fornito da sensori aggiuntivi installati ad-hoc, è gestito da un algoritmo di intelligenza artificiale residente su unità di controllo specifica, in grado di monitorare e prevedere possibili guasti. Inoltre, sfruttando una connessione Internet tramite linea mobile, potrà anche sfruttare l’analisi dei big data per accrescere il livello di precisione e per interconnettersi.

La startup Kineton, porterà, in anteprima a Smau Napoli, la prima microcar full electric italiana. Con sede a Napoli, Torino e Milano, Kineton ha sviluppato un’auto connessa che, di fatto, si presenta come il primo nodo dell’Internet of Cars con riferimento alla micro mobilità urbana. Dotata di tecnologia innovativa per l’intrattenimento e la sicurezza, Kinecar mira a trasferire i concetti di Connected World, Connected Car e Security&Sustainability al settore della mobilità per dare un’esperienza di guida sicura, confortevole e divertente al guidatore adolescente.

Garantire il controllo qualità degli pneumatici con una metodologia innovativa e non distruttiva, unica nel suo genere ed estremamente vantaggiosa rispetto ai metodi di tradizionali, è l’obiettivo di VESevo.

Si tratta di un device innovativo, concepito con lo scopo di effettuare analisi viscoelastiche del battistrada degli pneumatici, senza che per analizzarli sia necessario, come da prassi, asportarne campioni rendendoli di conseguenza inutilizzabili. La startup vanta tra i propri clienti 6 dei 10 team di Formula1, team di MotoGP, Formula E, NASCAR e numerosi team internazionali. Ad essi si aggiungono aziende produttrici di pneumatici, tra cui spiccano Pirelli e Prometeon. Tale tecnologia consente inoltre di predire il comportamento della gomma e dell’intero veicolo, in condizioni variabili di esercizio e di progressiva usura, aprendo a scenari di ulteriore applicabilità in diversi ambiti del B2C.

Per la gestione intelligente del trasporto su gomma, la startup MinervaS, Spin Off dell’Università degli studi di Salerno ha ideato TrukY, dispositivo capace di aumentare la sostenibilità ambientale degli automezzi pesanti attraverso una riduzione dei consumi fino al 10% e il contenimento delle emissioni inquinanti, senza maggiorazione dei tempi di percorrenza e modifiche al veicolo. Durante la guida, TruckY elabora le informazioni di pendenza della strada, della massa in movimento, dei limiti di velocità, del traffico e delle caratteristiche del veicolo per gestire la velocità nel modo più efficiente.

Economia circolare e smart city, anche il campo aerospaziale guarda al riuso dei materiali

Lo smaltimento dei materiali è uno dei principali problemi anche in settori all’avanguardia come quello dell’aerospazio. Per questo Wolffia srl, startup con sede a Napoli, nasce per aiutare aziende manifatturiere, in gran parte appartenenti al campo aerospaziale a risolvere il problema dello smaltimento degli sfridi di produzione e dei materiali compositi (cioè quei materiali compositi da fibre di vetro o carbonio, ad esempio, e matrice resine termoindurenti la cui unione è difficile da riciclare) in modo alternativo, reinserendoli sul mercato ad un costo vantaggioso per altre aziende, università e centri di ricerca. Il tutto realizzato attraverso l’ausilio di un magazzino intelligente, il quale permette di controllare le scorte, il materiale, prevedere le entrate e monitorarle, in modo da andare anche a creare dei database per la comunità scientifica.

Anche nel settore dell’edilizia si trovano nuove soluzioni pensate per creare abitazioni intelligenti, in grado di garantire un’elevata sicurezza contro cataclismi nel pieno comfort e rispetto della natura di chi vi abita. Così è nato il BioBuildingBlock di BBB SRL, startup che ha brevettato un modulo per l’edilizia ad alto valore tecnologico costituito in legno e barre metalliche filettate che, insieme a cilindri, consentono di unire mattoni adiacenti sia verticalmente che orizzontalmente costruendo pareti portanti senza l’utilizzo di malte cementizie, colle speciali o sostanze altamente inquinanti ed evitando l’inserimento di pilastri. Questo permette di costruire rapidamente abbattendo i costi che contraddistinguono i cantieri tradizionali. Il modulo BBB e’ coperto da brevetto internazionale già approvato in Europa ed USA.

In tema di produzione di energia da fonti rinnovabili, la startup di Napoli Deagle presenta SEM Sistema ibrido di produzione energetica alimentato da fonti rinnovabili, totalmente trasportabile, che non richiede nessun tipo di autorizzazioni, gestito da remoto mediante un software di telecontrollo. Il sistema è utilizzabile sia in case private sia in ambienti come campi militari o missioni umanitarie, date le sue dimensioni ridotte e la possibilità di spostarsi con facilità.

Sanità, tecnologia senza fili applicata al primo ospedale che utilizza luci LED per trasmettere informazioni e analisi pseudo semantica per monitorare cuore e cervello

La tecnologia passa attraverso la luce e diventa una soluzione alternativa al Wi-fi per trasmettere i dati e informazioni in modo green, più efficiente e sicura per salute e ambiente. Con il progetto Li-Fi la startup To Be ha dato vita al primo ospedale senza fili, usando le onde luminose delle lampadine Led. Una tecnologia ancora poco conosciuta, ma che rappresenta un’opportunità per tanti settori: dal retail con il marketing di prossimità ai beni culturali, dalla sanità alla cyber security, dalla smart city al mondo dell’energy & utilities. Il Li-Fi è una tecnologia senza fili che sfrutta la modulazione della luce LED per trasmettere informazioni. È un metodo moderno ed innovativo di trasmissione dati wireless che funziona grazie alla modulazione del segnale emesso da ogni singolo LED. Rientra pienamente tra le “connessioni 5G” ed è veloce, sicuro e libero da onde radio. Tutte le fonti LED possono essere potenziali trasmettitori di informazioni e ogni device può diventare un potenziale fruitore delle stesse. La tecnologia LiFi è stata implementata nell’ampia hall di ingresso dell’Ospedale di Pozzuoli alle isole: il visitatore può connettersi con il proprio device alla rete, può consultare un totem informativo, può interagire con il totem stesso. A breve la stessa tecnologia sarà sviluppata negli Ospedali di Ischia e di Procida, perché non è necessaria una infrastrutturazione complessa: è sufficiente la rete elettrica/dati, device e fonti illuminanti LED. Il passo successivo, che potrà portare all’adozione di questa tecnologia su larga scala, è la possibilità di dotare gli smartphone di nuova generazione di un dispositivo per agganciarsi alle reti LiFi, diventando in pratica dei modem.

Anche il settore Life Science introduce l’intelligenza artificiale nella ricerca per monitorare in modo sempre più intelligente e ottimizzato i parametri vitali. È il caso di SoftMining, azienda di Avellino fondata nel 2019 e attiva nel campo delle Life Sciences e dell’eHealth che utilizza l’intelligenza artificiale per progettare nuovi farmaci e materiali. I metodi, i modelli e gli algoritmi sviluppati durante più di 15 anni di ricerca scientifica sono stati integrati in una piattaforma di sviluppo completa con cui l’azienda ha progettato 2 nuovi antibiotici, scoperto un nuovo materiale biodegradabile per sostituire il PVC, ha fatto entrare negli studi clinici due molecole con attività anticancro (Fase II) ed è ha sviluppato una nuova tecnica di sintesi chimica su un supporto solido. Da SoftMining sono state depositate 4 domande di brevetto ed ha inoltre applicato l’analisi pseudo semantica proprietaria per monitorare l’attività del cuore e del cervello, per fare l’analisi della farmacologia e della tossicologia di small molecules, e ha integrato gli algoritmi di ricerca semantica proprietari in un motore di ricerca per l’analisi della letteratura scientifica e brevettuale. SoftMining ha inoltre sviluppato la prima app italiana per il tracciamento dei contatti relativi alla pandemia COVID-19, testata sul campo nel periodo tra marzo 2020 e marzo 2021, con l’obiettivo primario di acquisire dati di tracciamento anonimi e renderli pubblici come open data alla comunità scientifica.

Le startup di Intesa Sanpaolo Innovation Center

Alla due giorni di Smau Napoli saranno inoltre presenti tre delle startup del network Intesa Sanpaolo Innovation Center con un focus su progetti di innovazione che vanno dal tracciamento della filiera agroalimentare con la blockchain alla certificazione legale e istantanea di foto, video suoni e telefonate raccolte da smartphone e computer.

Tracciare la filiera della produzione di arachidi 100% italiane, riportando nella zona del Sannio e di Avellino una coltivazione che in Campania era stata interrotta da oltre 60 anni, è uno dei progetti sul territorio della startup Farzati Tech. La startup di Casal Velino (SA), infatti, ha ideato Bludev, piattaforma basata sulla Blockchain, che permette di tracciare ogni prodotto grazie al food passport, in grado di garantire sicurezza e trasparenza verso il prodotto finale. La sfida è poter tracciare, con strumenti digitali, elementi organici provenienti dal mondo reale e destinati all’alimentazione umana in sicurezza, trasparenza e consapevolezza. Da qui nasce il processo di tracciamento delle arachidi, in collaborazione con l’Azienda Vincenzo Caputo Srl di Somma Vesuviana, Coldiretti Campania, e L’università Federico II Dip. di Agraria.

Combinare diversi prodotti secondo ogni profilo e in base alle proprie esigenze dei manager è il software sviluppato da I’M OK, un sistema su misura di trasmissione, analisi e restituzione dei dati relativi alla vita del punto vendita che permette di ottimizzare l’attività quotidiana e migliorare le performance.

Le soluzioni di Tolemaica, invece, guardano a sofisticati sistemi di AI e archiviazione in Blockchain network. Originaria di Napoli, l’azienda è proprietaria della tecnologia brevettata IAC (Instant Automatic Certification) che consente di certificare con valore legale, in modo automatico ed istantaneo, data e luogo di fotografie, audio, video e dati sensibili raccolti da smartphone ed altri devices come action cam, satelliti, scanner, telecamere, palmari, ecc. Tra gli ultimi sviluppi ci sono inoltre quelle per la certificazione con valore legale di digital contract, NFT e Stablecoin certificate.



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