Il patrono della città di Napoli ha compiuto il miracolo proprio quando sembrava che il prodigio fosse ormai destinato a non compiersi.

Il miracolo laico di dicembre s’è compiuto. “Dopo una intera giornata di preghiere e l’intonazione costante dell’antico canto delle parenti di San Gennaro che hanno invocato da questa mattina lo scioglimento del grumo di sangue solido è avvenuto il miracolo di San Gennaro alle h. 17.59 di oggi”, hanno fatto sapere dal Duomo di Napoli”.


Quando alle ore 9 l’abate della Cappella del Tesoro di San Gennaro, monsignor Vincenzo De Gregorio, ha aperto la cassaforte contenente le reliquie, il sangue all’interno dell’ampolla è apparso ancora solido. E così è rimasto anche alla fine della celebrazione della messa.

L’anno scorso, il 16 dicembre 2020, il miracolo non era avvenuto. La mancata liquefazione fa temere presagi negativi.

“Eccezionalmente celebrato sull’altare maggiore della Cattedrale napoletana, e non come di consueto nella Cappella a Lui dedicata per le norme anti covid, il consueto sventolio del fazzoletto bianco quest’anno è stato affidato al deputato Pierluigi Sanfelice di Bagnoli, facente parte di una delle più antiche famiglie del patriziato napoletano, e componente della Deputazione della Cappella di San Gennaro – si legge nel comunicato ufficiale – Alle 19,00 la teca con le ampolle del sangue del Santo Patrono di Napoli sono state riposte nella cassaforte d’argento della Cappella”.

Quello del 16 dicembre è il terzo appuntamento dell’anno con il prodigio della liquefazione del sangue di San Gennaro, gli altri sono la prima domenica di maggio e il 19 settembre, giorno dedicato al Patrono partenopeo.

Secondo la tradizione, questo appuntamento di dicembre avviene in ricordo dello scampato pericolo della città il 16 dicembre 1631, quando un’eruzione del Vesuvio sarebbe stata “fermata” dall’esposizione in processione del sangue e del busto del Santo.

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