Ai limiti dell’impensabile il Napoli di stasera, che fa un grosso regalo di Natale allo Spezia, un regalo impacchettato e infiocchettato. E il bello è che stasera non è stato uno Spezia chissà cosa, basti pensare che i liguri non hanno mai tirato in porta. Piccolo dato statistico: non succedeva da 23 anni.

Lo Spezia quindi sbanca il Maradona per una seconda volta, umiliando nuovamente gli azzurri e lasciando di nuovo quell’amaro in bocca già assaporato quasi un anno fa, precisamente quel 6 gennaio, che è stata tralaltro la prima gara del 2021.

Un Napoli sconcentrato e nervoso, come ha osservato anche Spalletti, un Napoli che pochissime volte ha fatto capolino nell’area di rigore difesa da Provedel.

Spalletti ha però sbagliato i cambi: è andato in panico e ha tolto dalla mischia Mertens e Zielinski, forse gli unici due uomini che avrebbero potuto dare uno strappo ad un secondo tempo in cui il Napoli è stato tutto fumo, ma l’arrosto non è venuto fuori. Il tecnico toscano avrebbe potuto far sedere in panchina Lozano e Politano, che stasera sono stati pessimi.

Anche un po’ la luna storta ha penalizzato i partenopei, che hanno subíto un gol da un flipper conclusosi con l’autogol di Juan Jesus, anche per due gol annullati rispettivamente a Petagna o Lozano. Ma non può certo essere un alibi al quale attaccarsi per giustificare una prestazione blanda.

Ma se fosse proprio il Napoli a sottovalutare queste partite? C’è una grossa differenza fra la gara contro il Milan e la gara di stasera. Domenica i partenopei sono scesi in campo con una grande grinta, mentre stasera il Napoli è parso opaco. E la prima regola del calcio è quella di non sottovalutare mai le partite. Specialmente nel calcio d’oggi, dove nulla è scontato.

Ma ora bisogna anche guardarsi le spalle, perché c’è la Juventus alle calcagna e proprio con i bianconeri il Napoli aprirà il girone di ritorno. E magari una vittoria a Torino potrebbe dirci che il Napoli davvero sottovalutare partite del genere.



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