Prevenire nel tennis per evitare il più possibile infortuni e stress articolari

Perché non dobbiamo assolutamente trascurare certi aspetti della prevenzione

Prevenire nel tennis ed evitare il più possibile infortuni e stress articolari

Come in ogni sport, anche nel tennis è importante eseguire un corretto riscaldamento, è opportuno quindi avere un minimo di conoscenze sul come prevenire gli infortuni più importanti.

Affinché il nostro corpo sia nelle condizioni tali da permetterci di affrontare un allenamento oppure una partita è necessario sapere perché non dobbiamo assolutamente trascurare certi aspetti della prevenzione.

Teniamo conto che allenarsi comporta uno sforzo fisico minore o maggiore a seconda dei carichi di lavoro utilizzati.

Una partita può evolversi in un tempo più lungo del previsto (anche qualche ora), come la prestazione atletica, che può essere determinata da sforzi più o meno intensi.

Rispettare il nostro corpo, dal quale non dobbiamo pretendere troppo, significa quindi anche seguire allenamenti funzionali alle nostre capacità psico-fisiche.

Detto ciò, vediamo le cose che bisogna sapere per evitare e posticipare il più possibile infortuni, dolori e stati di infiammazione articolare.

Per far sì che non sopraggiungano i primi stati di infiammazione articolare e che non si trasformino in malattie articolari croniche (citandone solo qualcuna) come epicondilite ed epitrocleite, ricordiamoci di:

  1. eseguire i movimenti il più possibile vicini al modello di prestazione. Il modello di prestazione vi verrà indicato dal vostro istruttore/maestro di tennis;
  2. impugnare il manico della racchetta in maniera corretta;
  3. decontrarre la muscolatura durante la preparazione e il finale dei colpi;
  4. non forzare l’impugnatura e controllare il manico della racchetta, che non dovrà essere mai troppo grosso;
  5. farci aiutare da un bravo istruttore e/o maestro, per evitare così la produzione di stati infiammatori legati alla eventuale ripetitività del gesto tecnico errato;
  6. riscaldarci minimo 10/15 minuti, palleggiando a bassa velocità. Nei mesi più freddi riscaldiamoci almeno 20/30 minuti. Eseguiamo inoltre i movimenti (diritto, rovescio, etc.) lentamente, per poi procedere ad accelerare progressivamente le esecuzioni fino alla nostra velocità standard;
  7. fare stretching, considerati i molteplici metodi a disposizione, chiediamo anche ad un preparatore fisico qualificato;
  8. controllare regolarmente l’usura e la pressione delle palle da tennis, se hanno iniziato a depressurizzarsi cambiamole per tempo;
  9. controllare ogni paio d’ore di gioco lo stato delle corde, se siamo degli agonisti anche ogni ora, ora e mezza. Se le corde sono diventate troppo rigide sostituiamole immediatamente;
  10. utilizzare racchette in ottime condizioni, ricordiamoci che una racchetta ha un tempo limite di vita.

Rispettiamo dunque il nostro corpo, facciamo sì che le vibrazioni prodotte vengano ammortizzate a dovere dal polso, e non dal gomito!

Leggere anche: Controllare frequentemente la racchetta potrebbe far evitare al tennista l’epicondilite ed altri stress articolari.

Andrea Ippolito



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