L’imbroglio dei numeri Covid della Campania. Il vero tasso di positività al 21,67%

La nostra regione continua a rilevare i positivi solo dai tamponi molecolari, ma poi diluisce i dati sommando a questi anche i test antigenici. I conti non tornano e vorrei tanto che qualcuno mi spiegasse il perchè

Che dire, guardare i numeri e rendersi conto che continua ad esserci qualcosa che non quadra. Purtroppo sono mesi che da queste pagine continuo ad evidenziare tutto quanto non riesco a comprendere.

Caro presidente De Luca, ma lo sai che dall’Unità di Crisi ci stanno “abbottando” di palle?

Tante parole già scritte, nessuna risposta o spiegazione ricevuta. Alla fine, l’unica realtà è che purtroppo siamo costretti a riprendere atto di un fatto ormai fin troppo palese: questo 2021 è giunto alla fine mentre di fine proprio non si parla ancora per quel che riguarda il coronavirus, il virus che muta, varia, e continua a tenerci sotto scacco.

Qualche giorno fa in TV c’era chi diceva che fin quando non vaccineremo tutto il mondo saremo sempre a rischio, sempre esposti a nuove “varianti” alle quali potremo solo rispondere con un ulteriore ciclo vaccinale. Ovviamente tutto ciò per quanti confidano nei vaccini, a quelli che non pensano che il vaccino sia utile non saprei proprio cosa consigliare. Peggio ancora per quanti pensano che il Covid sia solo un raffreddore, al massimo una banale influenza. A questi ultimi non resta che fare un sincero in bocca al lupo, cosa che probabilmente serve a ben poco.



Ma torniamo a ciò che non mi torna. E allora voglio evidenziare i numeri anomali della Campania, nascosti dal bollettino Covid regionale e riportati e leggibili nella tabella per regioni del Ministero della Salute.

Ebbene sì, numeri chiaramente anomali anche se confrontati con quelli di Lombardia e Veneto. Come ho scritto più volte, contrariamente a quanto accade per le due regioni appena nominate, che riportano giorno dopo giorno quanti tamponi molecolari e i relativi positivi evidenziati e quanti test antigenici rapidi ed anche in questo caso i relativi positivi, per la Campania non succede così. Alla fine dei conteggi, in queste due regioni che storicamente sono le più colpite dalla pandemia, si sommano tutti i test, molecolari ed antigenici e stessa cosa si fa con i positivi riscontrati: due numeri che messi in relazione tra di loro danno la percentuale del tasso di positività della giornata.

Oggi, ad esempio, giornata purtroppo di record di positivi, sia pure a fronte di un pari record di test processati, in Lombardia sono stati registrati 28.795 nuovi contagiati, che a fronte di 224.557 test effettuati riporta una percentuale di 12,82% di cittadini colpiti dal virus. Ok, fin qui i conti tornano. Per quel che riguarda la Lombardia, i conti tornano pure a me. Infatti, entrando nei particolari, possiamo verificare che nella giornata di ieri, dati riportati nel bollettino odierno, i tamponi molecolari somministrati ai lombardi sono stati 41.967 con 6.990 positivi segnalati. Moltissimi i test antigenici rapidi, per spiegarci ancora meglio quelli fatti in farmacia, proprio quelli che del resto presentano un 30% di falsi negativi, in Lombardia sono stati ben 182.590. Anche questi, giustamente e proporzionalmente, hanno evidenziato un elevato numero di positivi, ed esattamente 21.805. Le somme ritornano e con esse anche il tasso di positività che sfiora il tredici per cento.



Quello che, come scrivevo nell’incipit di questo ragionamento nero su bianco, proprio non mi torna sono i calcoli effettuati in Campania. E mi spiego.

La nostra Regione il 28 dicembre denuncia 7.181 nuovi positivi su 104.533 test eseguiti in totale. Con questi numeri la percentuale del tasso di positività si attesta a circa la metà di quella lombarda e si ferma al 6,86%.

Ma ecco che, nell’addentrarmi nei particolari, come fatto per i numeri della Lombardia, subito qualcosa continua a saltarmi all’occhio, qualcosa che proprio non torna. La Campania presenta 33.127 tamponi molecolari e in riferimento a questi risultano proprio 7.181 positivi. In pratica tutti quelli registrati oggi. Per i restanti 71.406 test antigenici rapidi, sempre quelli delle farmacie, non risultano positivi. Nessun positivo riscontrato da un numero spropositato di test a cui si sono sottoposti i tantissimi campani che nelle ultime ore si stanno recando ad effettuarlo per paura di aver avuto contatti con positivi in questi, appena passati, giorni di bagordi natalizi ed irresponsabili. Niente. Nemmeno un positivo. Ma a ben rileggere quanto ho scritto in questi mesi, in Campania è dal 23 aprile che non ci sono positivi dai test antigenici rapidi.




Bene, qualcuno potrebbe dire che magari in Campania si è scelto di registrare i positivi solo dai molecolari, magari indirizzare tutti i positivi da test antigenico ad effettuare quello molecolare e solo dopo l’eventuale conferma di positività registrarli come nuovi contagiati.

E allora “bene” lo dico anche io. Se così fosse i calcoli sarebbero ancora più semplici da fare. Brava Regione Campania! Ben fatto! Quindi sarà sufficiente considerare solo dei tamponi molecolari, del resto i più affidabili, e tirare un’unica somma, quella del rapporto tra positivi e tamponi effettuati.

Sì, certo, ma in questo caso non bisogna contagiare i 104mila e rotti test totali, ma sottrarre i 71.406 antigenici e tener conto dei solo molecolari, cioè di 33.127 tamponi.



Non so se ragiono bene, del resto non sono mai stato bravo in matematica, ma qui non mi sembra si tratti di soli numeri, piuttosto di ragionamenti logici. Magari qualche lettore o, meglio ancora, qualche responsabile dell’Unità di Crisi regionale o della politica deluchiana, che fino a qualche tempo fa criticava aspramente i calcoli annacquati delle regioni del Nord e le comunicazioni farlocche di tutte quelle parti d’Italia che mischiavano le carte dei tamponi per non andare in lockdown, dovrebbe spiegarmi il metodo adottato nel caso campano. Perché i positivi si riscontrano solo dai tamponi molecolari, ma poi a questi ultimi vengono aggiunti anche gli antigenici? Perché se non per diluire il tasso di positività che oggi, tenendo in conto solo i tamponi molecolari, sarebbe al 21,67%? Troppo complicato dover prendere atto di un numero così alto? Troppo impopolare richiudere tutto con il rischio di perdere consensi?

Ma la Campania rischierebbe veramente la zona gialla? Probabilmente no. La nostra regione ha un vantaggio: gli altri dati che determinano il passaggio di fascia sono ancora entro le soglie critiche o comunque più bassi. Ad esempio il tasso di incidenza per 100mila abitanti in sette giorni: per la Lombardia è di 339,72, mentre la Campania negli ultimi sette giorni si ferma a 166,77, circa la metà del dato lombardo.

Ma anche la pressione sugli ospedali nella nostra regione risulta meno preoccupante e comunque entro la soglia di criticità considerando i dati Agenas, Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari: i posti occupati in terapia intensiva sono il 6% a fronte del limite di passaggio del dieci per cento, mentre i ricoveri nei reparti dedicati Covid sono al 14%. Per la “locomotiva d’Italia” invece, la percentuale di ricoveri in terapia intensiva è al 13%, mentre nei reparti Covid il 16% dei posti disponibili risultano occupati. Entrambe le percentuali lombarde sono oltre la soglia per il passaggio in zona gialla.

Ora ci prendono per il C…ovid. Dove è finita l’attendibilità della Campania?



Resta quindi solo da capire la questione dei calcoli fantasiosi della Campania sul tasso di positività. Noi, dopo aver rinunciato a riportare un bollettino giornaliero, alla luce di quanto evidenziato, chiaramente falsato o comunque incomprensibile, continueremo a produrre il nostro personale bollettino basandoci solo sui dati molecolari, proprio come faceva la Campania fino al 7 agosto 2021.

Nel frattempo solo un ultimo dato: nella nostra regione, purtroppo sono in aumento i decessi. Nei primi 27 giorni di dicembre i decessi Covid riportati dal bollettino regionale sono stati 210. Negli ultimi 10 giorni sono stati 104 i campani che si sono arresi al virus.

Gennaro Cirillo


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