Scuola in Campania: De Luca firma e chiude le scuole, ma finisce ai ferri corti con il Governo

Bianchi: "Le aule scolastiche non possono chiudere, devono essere emblema di Paese che è capace di contrastare la piaga che ancora una volta ci sta colpendo". De Luca: "i nostri bambini in cavie sull’altare della politica politicante"

Il Presidente Vincenzo De Luca ha firmato l’Ordinanza n. 1 del 7 gennaio 2022 contenente ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 e soprattutto la decisione, annunciata via social, di far slittare a fine mese il rientro in classe degli alunni più piccoli sino alla scuola media.

Nonostante il no del Governo, sulla scuola, il governatore campano va avanti con la sua decisione e ordina, si legge nel documento, “Sull’intero territorio regionale, con decorrenza dalla pubblicazione del presente provvedimento e fino al 29 gennaio 2022 è disposta la sospensione delle attività in presenza dei servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, e dell’attività scolastica e didattica in presenza della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado“.




L’ordinanza della Regione Campania contiene tre punti di seguito riportati:

  1. 1. dalle ore 22,00 e fino alle ore 6,00 è fatto divieto di consumo di bevande alcoliche, di qualsiasi gradazione, nelle aree pubbliche ed aperte al pubblico, ivi compresi gli spazi antistanti agli esercizi commerciali, le piazze, le ville e i parchi comunali;
  1. 2. sono comunque vietati affollamenti o assembramenti per il consumo di qualsiasi genere alimentare in luoghi pubblici o aperti al pubblico. È fatta raccomandazione ai Comuni e alle altre Autorità competenti di intensificare la vigilanza e i controlli sul rispetto del divieto di assembramenti, in particolare nelle zone ed orari della cd. “movida”;
  1. 3. è disposta la sospensione delle attività in presenza dei servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, e dell’attività scolastica e didattica in presenza della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado

Resta sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.



>>>  LEGGI L’ORDINANZA  <<<

Il Governo resta comunque intenzionato a impugnare la decisione del presidente della Campania. Per l’impugnativa però è necessario un passaggio in Consiglio dei ministri.

Per De Luca “non ci sono le condizioni minime di sicurezza e la possibilità di offrire collaborazione adeguata alle autorità scolastiche da parte delle autorità sanitarie. Le Asl dovrebbero fare in media tremila tamponi al giorno per accompagnare le autorità scolastiche nel controllo del contagio”.



Di tutt’altro avviso il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, sempre contrario ad una nuova chiusura delle scuole: “Nessun ripensamento sul ritorno a scuola in presenza. Siamo molto attenti a voci che ci arrivano dal Paese, ma anche dalle tante voci che ci dicono che la scuola debba restare in presenza.  Le aule scolastiche non possono chiudere, devono essere emblema di Paese che è capace di contrastare la piaga che ancora una volta ci sta colpendo”.

Su quest’ultima affermazione si potrebbe osservare che quindi si tratta veramente di una questione di forma e non di sostanza, come ha sottolineato il presidente De Luca: “Ho la sensazione che si mettano in piedi provvedimenti che finiscono per trasformare i nostri bambini in cavie sull’altare della politica politicante, dell’opportunismo e degli ideologismi. Questo capita quando si fanno scelte a prescindere da quella che è la realtà.



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