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Castellammare, presentato il libro “La vita insegna” dell’ex ministra Lucia Azzolina

Venerdì sera 21 gennaio si è tenuta la presentazione del libro “La vita insegna” dell’onorevole Lucia Azzolina, ministro della Pubblica Istruzione nel governo Conte bis.

L’incontro con l’onorevole si è tenuto presso l’hotel Miramare Stabia di Castellammare ed è stato moderato dalla dott.ssa Emanuela Belcuore con la collaborazione del presidente dell’ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, nonché  del vice presidente, Domenico Falco. Nutrita la partecipazione del pubblico presso la sala convegni dell’hotel stabiese.




Tanti gli argomenti trattati con Azzolina che alla fine dell’incontro si è intrattenuta con il pubblico per il classico firma copie con dedica.

Si è parlato delle motivazioni che l’hanno spinta a scrivere questo libro dal lato autobiografico: “Da ministra non ho mai potuto raccontare quello che stava succedendo in  quanto avevo un ruolo istituzionale. Le motivazioni derivano dal fatto che sono nata in una famiglia umile: mio padre lavorava come agente penitenziario e mia madre era casalinga.

Ho capito che per me la scuola era come un ascensore sociale. Studiando avrei potuto essere libera. Per me la scuola è stata tutto e ho avuto la fortuna di aver avuto insegnanti preparati che mi hanno aiutato a crescere”.

Tra le domande non poteva mancare quella su come la scuola sta affrontando questo periodo di pandemia.

“Il vaccino ci sta aiutando. Però la scuola si porta appresso problemi strutturali. Quando sono stata ministra abbiamo creato 40 mila classi in più. Il PNRR potrà aiutare in questo senso”.



Si è discusso anche della dad, la didattica a distanza ancora di salvezza in epoca di coronavirus.

“Nel marzo 2020 la dad è stata una salvezza. Ci sono stati investimenti per 85 milioni di euro. I problemi si sono avuti dal novembre 2020 quando in Campania si sono chiuse le scuole. In quel periodo ha creato problemi in quanto si è persa la socializzazione fra gli alunni che hanno vissuto disagi”.

L’onorevole ha raccontato anche qualche aneddoto di quando era studentessa e prof.: “A volte io passavo qualche colpito, ero un po’ secchiona. Una volta organizzammo una fiera del dolce per aiutare una nostra amica. Inoltre quando ero agli esordi come insegnante arrivavo troppo presto a scuola!”.

Nel libro c’è un capitolo sul sessismo. “È stato un atto dovuto. In politica è difficile accettare il ruolo di una donna. È servito per me come catarsi. Ho voluto riportare gli insulti che ho ricevuto sui social anche come un esempio, per dire alle donne di essere forti. Idem per il bullismo, fenomeno divenuto più grave perché c’è anche il cyberbullismo”.

Si parla anche del ruolo dell’insegnante di sostegno nella scuola: “È un problema delicatissimo. Il focus è mettere sempre il ragazzo o la ragazza al centro. Questi studenti hanno bisogno di una dose in più di preparazione da parte dell’insegnante”.



L’onorevole ha fatto anche riflessioni sul classico “ricomincio da tre”: “La voglia di imparare sempre per capire quello che c’è attorno. Essere una persona umile ed inoltre penso che
nelle scuole ci sarebbe più bisogno di orientamento scolastico sin dall’infanzia, per coltivare le proprie attitudini efficacemente”.

Nel libro poi si parla poi dei battibecchi avuti con il presidente De Luca quando questi  chiuse le scuole in Campania e di quelli con Matteo Salvini nel settembre 2020, in tempo di elezioni regionali, sulla problematica dei banchi a rotelle e delle mascherine in classe. Anche con i giornalisti il rapporto non è stato sempre dei più idilliaci, come rivela l’onorevole Azzolina: “Quando non ho avuto più un ruolo nel Governo, alcuni di loro mi hanno detto che mi dovevano attaccare per partito preso, rispettando specifiche disposizioni”.

Ineludibile l’argomento dell’elezione del nuovo presidente della Repubblica: “Berlusconi? Secondo me non può fare il presidente della Repubblica. Immagino altre figure più specchiate. Draghi? E’ una persona molto preparata e stimata all’estero per i ruoli che ha ricoperto.

Mi auguro che alla fine possa uscire un nome che sia simile alla figura di Mattarella, stimato presidente nel suo settennato”.

Nella presentazione il presidente Lucarelli e il vice Falco hanno dato i loro contributi evidenziando “l’umanità che traspare e risalta dal bel libro di Lucia Azzolina”, che è anche uno spaccato dell’Italia degli ultimi due anni, “dalla Sicilia al Ministero, il viaggio di una donna che alla scuola deve tutto”.

Domenico Ferraro



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