Come ogni anno Art Bonus, progetto del Ministero della Cultura per la raccolta di fondi tramite la generosità di mecenati privati che finanziano lavori per il restauro e il recupero di opere d’arte e Beni Culturali, bandisce un concorso in cui sceglie i progetti terminati perché possano essere votati dal pubblico sul sito (Concorso – Art Bonus) o sui social.
Quest’anno è stato scelto anche il restauro conservativo ed estetico della Tavola cinquecentesca di Cesare Turco curato dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio di Napoli. Il progetto è rientrato anche nella manifestazione della Soprintendenza di Napoli “Incontro al Restauro” che ha creato un cantiere aperto al pubblico per fare in modo che le persone potessero interloquire direttamente con i restauratori che stanno ultimando il restauro della Tavola.
Naturalmente votatelo… Il progetto Art Bonus si prefigge la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo e prevede un credito d’imposta per le erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura. Con l’occasione la Soprintendenza di Napoli ha colto l’occasione per inaugurare il progetto “Incontro/Intorno al restauro”, nell’ambito del quale il restauro della Tavola dipinta da Cesare Turco è stato “aperto” a un pubblico ampio, di esperti e non esperti, attraverso una visita approfondita, guidata dalle restauratrici, anche in collaborazione con le scuole e con le Università.
Il piccolo cantiere di restauro, allestito nelle salette pompeiane del Palazzo Reale di Napoli, ha visto fino a questo momento la partecipazione di visitatori di ogni età e provenienza, costituendo un’occasione per approfondire la conoscenza delle tecniche e dei metodi del restauro, ma anche del programma Art Bonus. La tavola che raffigura “Il battesimo di Cristo” di Cesare Turco, collocata in origine nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a Caponapoli, pregevole luogo di culto nel centro antico della città, è di proprietà del Fondo Edifici di Culto e proviene dai depositi della Soprintendenza ABAP per il comune di Napoli dove è stata conservata per molti anni. Il dipinto è in cattivo stato di conservazione: il supporto ligneo non presenta gravi danni anche se la fibra legnosa appare leggermente impoverita e disgregata. I danni più gravi interessano il recto del dipinto: il film pittorico è in molti punti completamente distaccato e la preparazione è fortemente polverizzata. La superficie pittorica è offuscata per una forte alterazione pigmentale delle vernici ossidate, oltre ad abrasioni della pellicola pittorica. L’intervento di restauro, ha previsto di migliorare il suo stato di conservazione in vista di una prossima restituzione al pubblico.
Nonostante il suo cattivo stato di conservazione, si tratta di uno dei quadri del tardo-manierismo napoletano più celebrati dalle fonti e dalle guide antiche della città, da D’Engenio (1623), Tutini (1667ca), Sarnelli (1685) e Celano (1692) sino a De Dominici (1742-45), Sigismondo (1788), Catalani (1845) e Galante (1872), che lo ricordano sempre con apprezzamento, come “dipinto assai bene, con colori vivissimi, e molto ben disegnato” e lo riferiscono sempre al poco noto pittore locale Cesare Turco, un artista che, a detta del D’Engenio, “fiorì nel 1560”.
Cesare Turco è, per il resto, una personalità piuttosto misteriosa. A detta del biografo settecentesco De Dominici era nato ad Ischitella, in Capitanata, e questo dettaglio consente di identificarlo con tutta probabilità con quel “Cesare Laganaza di Ischitella” che nel 1549 entrava come tirocinante nella bottega di Pietro Negroni, un pittore calabrese attivo a Napoli e dal quale potrebbe aver ben appreso sia quelle componenti espressive e di radice ancora polidoresca, sia quelle orientate verso il manierismo romano di metà secolo che s’individuano nelle fisionomie molto caratterizzate e nel paesaggio rovinoso “all’antica” del nostro Battesimo.
Alla fine del restauro la tavola sarà musealizzata per essere poi ricollocata nella chiesa di origine. Il restauro è stato possibile grazie ad un intervento di mecenatismo privato di Acqua Campania Spa, con la corresponsione di ventunomila euro. Il Soprintendente ABAP per il Comune di Napoli Dr. Luigi La Rocca ha dichiarato: «La partecipazione dei privati alla nostra attività è fondamentale prossimamente faremo un intervento sulle monete antiche, sempre grazie alla partecipazione dei privati».