Napoli, arrestati due “pesci piccoli” con in auto cocaina per decine di migliaia di euro

Un panetto di cocaina del peso di circa 1,2 kg e cinque stecche di hashish. Gli investigatori stanno provando a risalire ai veri proprietari della droga sequestrata

Ieri pomeriggio gli agenti del Commissariato Secondigliano, durante un servizio di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, hanno controllato in via Calata Capodichino due uomini a bordo di un’auto.

Proprio nell’auto, nascosti sotto il sedile del passeggero, un panetto di cocaina del peso di circa 1,2 kg e cinque stecche di hashish per circa 8,15 grammi.

A quel punto, i due napoletani, Salvatore Aprea e Ciro Romaniello, di 38 e 22 anni con precedenti di polizia, sono stati arrestati per trasporto e detenzione di sostanza stupefacente. I due giravano con cocaina per decine di migliaia di euro di valore.



Ad insospettire gli agenti della sezione investigativa del IV distretto, il comportamento dei due. Questi, una volta fermati, hanno immediatamente dato segni di nervosismo confermando i sospetti degli agenti che qualcosa non andava. I dubbi dei poliziotti si sono concretizzati allorquando, nel corso della perquisizione, è stato recuperato un involucro di cellophane con oltre un chilo di polvere bianca che, i successivi esami di laboratorio, hanno confermato essere cocaina.

Pesanti le accuse mosse nei loro confronti, ma per Romaniello, nel corso dei controlli, si è scoperto anche la positività al Covid. L’uomo, incurante delle limitazioni personali che questo avrebbe comportato, aveva comunque deciso di uscire e dedicarsi all’attività criminale.



La loro cattura, ad ogni modo, non ha segnato la fine dell’attività investigativa, anzi. I poliziotti, adesso, vogliono scoprire chi fosse il reale proprietario della cocaina e dove questa fosse destinata. Al momento, infatti, sembra essere escluso che la notevole quantità di droga rinvenuta e sequestrata fosse dei due arrestati.

Gli investigatori hanno ipotizzato che Aprea e Romaniello fossero stati ingaggiati solo per il suo trasporto ed eventualmente, per la sua custodia della sostanza stupefacente. Il “curriculum criminale” dei due non è da boss e nemmeno da affiliati. Il più “noto” dei due sembra essere Aprea, conosciuto con il soprannome di ‘o gemello, è ritenuto rapinatore seriale. Originario di Miano, Aprea, tuttavia, non sembra essere inserito in nessuna organizzazione criminale. Stessa cosa per Romaniello, residente nel rione Kennedy. Anche lui non risulta inserito in contesti camorristici della zona, ma soprattutto nei suoi precedenti non ci sono reati associativi.


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