La discoteca del clan diventa ufficialmente un bene del Comune di Castellammare di Stabia. L’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati ha effettuato la consegna formale delle chiavi del bene all’ufficio patrimonio dell’Ente comunale insieme al dottor Antonio Arzillo, responsabile dell’ufficio comunale per i beni confiscati. Un altro passo in avanti per riconquistare pezzi di città, sottratti alla camorra e pronti per essere restituiti alla comunità stabiese.



L’amministrazione è già al lavoro per un progetto di rilancio e riutilizzo di quel bene, sulla scia del percorso virtuoso già messo in campo per la riconversione in chiave sociale di tutti i beni confiscati alla criminalità organizzata presenti sul territorio. L’amministrazione ringrazia le forze dell’ordine, la magistratura e la Prefettura per l’eccellente lavoro svolto ogni giorno, senza sosta, in sinergia con l’Ente per il contrasto alla criminalità e il ripristino della legalità in città.

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Come accertato dagli investigatori e dalla magistratura, la struttura di via Piombiera era il fulcro del riciclo dei soldi derivati dai traffici di droga e armi e dalle estorsioni, che venivano impiegati nell’organizzazione di eventi, di concerti neomelodici e di serate in discoteca. Anche quell’area diventerà un presidio di legalità, in cui esercitare i valori sani della giustizia e della democrazia contro il malaffare che per troppi anni ha regnato in quei luoghi e che oggi finalmente è stato cacciato via.



Il riuso dei beni confiscati alla camorra rappresenta per noi una priorità assoluta per trasmettere un’impronta forte di legalità sul territorio cittadino, attraverso l’avvio di attività e progetti mirati a fornire servizi utili alla città proprio nelle strutture sottratte alla criminalità organizzata.

Proprio a questo proposito pochi giorni fa è stato istituito un ufficio di progettazione per i beni confiscati alla camorra, con il compito di assicurare controllo e monitoraggio costante sulle attività in corso all’interno dei beni confiscati alle mafie e passati in capo all’Ente comunale e di mettere in campo progetti mirati a consentire la candidatura a tutti i bandi europei, nazionali e regionali per il riutilizzo dei suddetti beni.



Il lavoro svolto sui beni confiscati ha consentito all’amministrazione di metterli tutti a regime, ottenendo anche un riconoscimento importante dalla Prefettura per un progetto di cohousing per neomaggiorenni in una struttura di Santa Caterina. La lotta alla criminalità passa attraverso queste fondamentali iniziative, per dimostrare che lo Stato c’è e fa sentire la sua presenza e per dare impulso al nostro percorso mirato alla legalità e alla cultura della legalità sui nostri territori.



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