E’ una sconfitta dura da digerire quella arrivata alla Giuseppe Bondi Arena contro la Top Secret Ferrara, valevole per la diciassettesima giornata del campionato di serie A2 Old Wild West (girone rosso).
Con il punteggio finale di 83-81, i padroni di casa hanno avuto la meglio, grazie ad un finale di gara oculato, in cui hanno saputo buttare il cuore oltre l’ostacolo e, con una gran forza di volontà, hanno recuperato uno svantaggio importante quando tutto sembrava ormai compromesso.
Ad agevolare il compito agli uomini di coach Spiro Leka ci ha pensato la Givova Scafati che, orfana dell’infortunato Cucci, ma con in campo Raucci dopo una lunga assenza per infortunio, non ha saputo gestire con l’opportuna calma e assennatezza gli ultimi possessi, lasciando totalmente il campo all’avversario e gettando così alle ortiche in pochi minuti un importante vantaggio, superiore alla doppia cifra.
La sconfitta lascia l’amaro in bocca per le modalità con cui è arrivata e soprattutto perché per gran parte dell’incontro la compagine dell’Agro aveva dato a più riprese l’impressione di avere le carte in regola per portare a casa i due punti in palio, nonostante le insidie di un campo e di un avversario che ha mandato a referto tutti gli uomini utilizzati.
LA PARTITA
Il settore lunghi della compagine estense comincia la sfida facendo sin da subito la voce grossa (7-2 al 4’). La risposta dei viaggianti è tutta nelle mani dei colored Ikangi e Mobio, che firmano il sorpasso 7-9 al 6’.
Filoni e Fantoni provano a scavare il solco (12-9 al 7’), ma De Laurentiis e Rossato ristabiliscono le distanze in meno di un amen, mettendo addirittura la freccia (12-13 all’8’; 14-18 al 10’). Negli ultimi secondi del primo periodo, prima che la sirena lo chiuda sul 16-18, si rivede in campo Raucci dopo diversi mesi di assenza per infortunio.
Con in campo un quintetto tutto italiano, la Givova Scafati, con Rossato sugli scudi, tiene botta e contiene la vivacità e l’agonismo di Vildera e soci (22-25 al 12’). Trascorrono i minuti, ma il canovaccio resta lo stesso, con i due quintetti che continuano a fronteggiarsi a viso aperto, tenendo la partita in equilibrio, grazie anche alle elevate percentuali di realizzazione nel tiro dalla lunga distanza (33-33 al 15’).
E’ una bella partita, fatta di gioco maschio e tanto spessore tecnico ad agonistico, in cui gli attacchi hanno ragione delle rispettive difese e la rendono anche spettacolare ed avvincente (38-38 al 18’) fino all’intervallo lungo, che arriva sul 43-44.
Cambiano i canestri d’attacco ma non muta l’andazzo di una sfida che resta equilibrata ed agonisticamente valida, con i due settori dei lunghi a dominare la scena: Fantoni e Pacher tra le fila di casa e Daniel tra quelle viaggianti sono i protagonisti di questa fase di gioco. Verso la metà del periodo, i locali provano ad allungare (57-53 al 25’; 60-55 al 27’). Due triple di fila di Rossato e Raucci, unitamente ad un canestro di De Laurentiis da sotto, ribaltano il punteggio (60-63 al 30’) e soprattutto spostano il pallino del gioco nelle mani degli scafatesi, prima che la terza sirena fermi il punteggio sul 63-67 in favore di questi ultimi.
Il buon momento degli ospiti prosegue anche in avvio di ultima frazione, tant’è che trovano il massimo vantaggio sul + 11 (63-74 al 33’), che mette alle corde gli avversari. Il totem Pacher prova a rimettere in carreggiata i suoi compagni, ma con scarsi risultati (69-79 al 36’).
Gli uomini in casacca bianca faticano a ritrovare la via del canestro con ordine e si affidano alle iniziative individuali, in particolare di Mayfield (74-79 al 38’), mentre i gialloblù provano invece a gestire ogni possesso al limite, così da far scorrere il cronometro. La scelta non si rivela azzeccata, perché la tripla di Pacher allunga il parziale in favore dei suoi e rimette in pista gli estensi (77-79 al 38’), che non si fermano e raggiungono la parità 81-81 ad un minuto dal termine con un indemoniato Petrovic, che firma poi anche il sorpasso 83-81 ad una manciata di secondi dalla fine, regalando il successo ai suoi.
LE DICHIARAZIONI
Coach Alessandro Rossi: «Non siamo ancora pronti a capire che partite come questa, in cui hai condotto nel primo tempo ed allungato nel secondo, devono poi però essere chiuse. Non dovevamo dare a Ferrara l’opportunità di rientrare in partita lavorando sui dettagli, che pur non mettendoci in difficoltà dal punto di vista del gioco, è riuscita però con la forza della disperazione a metterci in difficoltà, rigirando le sorti di un match che poteva essere chiuso anzitempo dal punto di vista tecnico. Non va bene. Sono innanzitutto autocritico con me stesso, perché forse non sono riuscito a far capire alla squadra come gestire il finale. Di positivo ci portiamo a casa l’aver disputato una partita solida per larghi tratti sul campo più difficile del nostro girone, insieme a quello di Verona. Abbiamo salvaguardato la differenza canestri, ma abbiamo bisogno di fare ancora un passo in avanti che può aiutarci a diventare veramente una squadra forte».
I TABELLINI
TOP SECRET FERRARA – GIVOVA SCAFATI 83-81
TOP SECRET FERRARA: Mayfield 16, Pacher 18, Vencato 2, Fantoni 7, Fabi 4, Petrovic 12, Vildera 7, Galliera n. e., Zampini 8, Panni 4, Pianegonda n. e., Filoni 5. Allenatore: Spiro Leka. Assistenti Allenatori: Marco Carretto e Nando Maione.
GIVOVA SCAFATI: Mobio 7, Daniel 19, Parravicini, De Laurentiis 8, Ambrosin 8, Clarke 9, Rossato 19, Raucci 5, Monaldi, Ikangi 6. Allenatore: Rossi Alessandro. Assistente Allenatore: Nanni Francesco.
ARBITRI:
NOTE: Parziali: 16-18; 27-26; 20-23; 20-14. Falli: Ferrara 21; Scafati 26. Usciti per cinque falli: nessuno. Espulsi: nessuno. Tiri dal campo: Ferrara 27/62 (43,5%); Scafati 27/61 (44,3%). Tiri da due: Ferrara 17/42 (40,5%); Scafati 19/35 (54,3%). Tiri da tre: Ferrara 10/20 (50,0%); Scafati 8/26 (30,8%). Tiri liberi: Ferrara 19/21 (90,5%); Scafati 19/19 (100%). Rimbalzi: Ferrara 36 (10 off.; 26 dif.); Scafati 34 (8 off.; 26 dif.). Assist: Ferrara 15; Scafati 16. Palle perse: Ferrara 12; Scafati 13. Palle recuperate: Ferrara 6; Scafati 3. Stoppate: Ferrara 4; Scafati 2. Spettatori: 1.100 circa.