Duplice omicidio a Napoli. Uccisi tra Miano e Scampia, a colpi d’arma da fuoco, due persone nel corso di un agguato nelle strade del capoluogo partenopeo. Trucidati da diversi colpi di pistola Pasquale Torre, 45 anni, e Giuseppe Di Napoli, 35 anni.

Il fatto è avvenuto nel pomeriggio intorno alle 16:15 all’interno del Parco dei Colombi al Rione Don Guanella, nella periferia della città.



Al vaglio degli investigatori il passato delle due vittime, alcune loro possibili relazioni di parentela e contiguità con la criminalità organizzata locale. Si tratterebbe comunque di un agguato di camorra, una delle vittime era il fratello di Mariano Torre, pentito dei Lo Russo. Le dichiarazioni di quest’ultimo sono state fondamentali per identificare il commando che uccise per errore Genny Cesarano alla Sanità.

Di Napoli era figlio di un esponente storico del clan di via Janfolla e parente di Aniello e Vincenzo Di Napoli, padre e figlio, ammazzati a distanza di sei mesi l’uno dall’altro proprio dagli affiliati dei Lo Russo.

Il raid omicida viene dunque inquadrato nel conflitto tra clan rivali dell’area Napoli Nord. La zona teatro qu questo ennesimo, grave, atto di sangue è stata per anni sotto l’influenza del clan Lo Russo, i cosiddetti “Capitoni”, cosca decimata proprio grazie alle rivelazioni di alcuni pentiti.




Sul posto, oltre agli agenti della Polizia di Stato, anche i sanitari del 118, ma per le due vittime non c’era già più nulla da fare: erano già deceduti entrambi. Pasquale Torre è stato freddato mentre era ancora nell’abitacolo della Fiat Punto, ed è stato ritrovato riverso sul volante. Probabilmente, invece, Giuseppe Di Napoli si era accorto dei killer ed ha provato a scappare: il suo corpo era a terra, a pochi metri dalla vettura.

Ancora non del tutto definita la dinamica dell’accaduto anche se dalle prime informazioni sembra che i due uomini sarebbero stati colpiti di sorpresa mentre erano ancora a bordo dell’automobile sulla quale viaggiavano. Chiara la matrice camorristica dell’agguato: i killer, arrivati a bordo di uno scooter, dopo aver portato a termine la missione di sangue si sarebbero prontamente dileguati.

Per gli investigatori della Squadra Mobile e del commissariato Scampia si tratterebbe di un regolamento di conti interno.



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