Già dal mattino tanta la gente all’esterno della chiesa di San Tammaro Vescovo a Grumo Nevano per porgere un saluto sentito e affettuoso alla giovane e sfortunata ragazza uccisa il primo febbraio dal vicino di casa Elpidio D’Ambra.
Abbassate, in segno di lutto, le saracinesche dei negozi. Il sindaco ha proclamato lutto cittadino e un intero paese si è fermato per Rosa.
Tanti i ragazzi che indossano le magliette bianche con il volto della 23enne. Sul portone laterale della chiesa la gigantografia di Rosa, affissa nelle sere scorse per la fiaccolata in suo ricordo. In terra ancora i lumini a formare il suo nome.
Ai cancelli restano ancora appesi gli striscioni con messaggi di affetto per Rosa Alfieri, tanti i messaggi per lei: “Sei la nostra guerriera, il nostro sorriso, il nostro punto di forza, ti porteremo sempre nel nostro cuore. Non ti dimenticheremo mai. Fai buon viaggio Piccolì”, e poi un altro su cui si legge: “La tua luce sarà sempre con noi”.
Ci sono anche i tanti messaggi dei bimbi del Circolo didattico “Giovanni Pascoli” di Grumo Nevano: “Le donne non sono palloncini da far volare via” e altri in cui si chiede di fermare la violenza contro le donne.
Poco prima delle 11 è arrivata la salma della giovane, in piazza Pio XII non solo grumesi, ma anche tanti i residenti dei comuni limitrofi. Una folla immensa che è arrivata fino a invadere la centralissima piazza Domenico Cirillo.
La celebrazione è stata presieduta da monsignor Angelo Spinillo, vescovo di Aversa. La Santa Messa è stata concelebrata con la partecipazione del parroco della basilica don Carmine Spada e don Raffaele Pagano, parroco della chiesa della Madonna del Buon Consiglio.
In prima fila la famiglia, i genitori e i due fratelli. Poco più in là il fidanzato. Davanti all’altare ci sono anche due scarpe rosse, simbolo della giornata contro la violenza sulle donne. Un dolore straziante venuto fuori solo nell’un ultimo saluto alla loro Rosa: “Non ti dimenticheremo”.
Ad una settimana da quanto accaduto nel monolocale al piano terra dello stabile al civico 1 in via Risorgimento, la comunità di Grumo Nevano resta ancora incredula. Una morte che non trova spiegazioni logiche, una morte assurda, una vita spezzata che lascia solo disperazione e un forte grido di giustizia per una ragazza che aveva davanti ancora tutta la vita.
E mentre per la famiglia di Rosa, per gli amici e per tutta la cittadina nulla potrà più tornare come prima, Elpidio D’Ambra resta in carcere e continua a presentarsi come la vittima delle “voci” che nella testa lo hanno condotto all’efferato delitto. Il 31enne dopo aver strangolato Rosa si era recato a Napoli, aveva fatto acquisti e poi dopo un giro nelle piazze di spaccio si era sentito male per della droga forse tagliata male. Corso in ospedale temendo un’overdose era stato riconosciuto dai poliziotti che lo avevano fermato.
Arrestato in ospedale a Napoli il presunto omicida di Rosa Alfieri
Ieri l’esame autoptico ha escluso la violenza sessuale, ma ha evidenziato le ferite dovute al tentativo di Rosa Alfieri di sottrarsi al suo aguzzino ed assassino. Troppo impari le forze e mentre la 23enne giaceva sul pavimento del bagno, D’Ambra, interpellato dal padre di Rosa, aveva negato di averla vista per poi sparire da Grumo Nevano. Ancora tanti i punti su cui fare luce in tutta questa brutta, triste, feroce vicenda, ma gli inquirenti non intendono fermarsi anche sul ruolo del cosiddetto amico dell’autore del femminicidio, quel Giovanni a cui erano state consegnate le chiavi dell’appartamento e che poi avrebbe aperto la porta dello stesso alzando il velo, sotto gli occhi del papà di Rosa, su tutta la tragedia consumatasi tra le mura di una casa anonima in una cittadina della fascia nord di Napoli. In quello stesso momento l’assassino era a Napoli, magari stava assumendo cocaina come era uso fare abitualmente. Tutto nella routine di una vita sprecata dietro problemi di giustizia, un matrimonio fallito e, appunto, la droga: peccato che nel pomeriggio aveva barbaramente tolto la vita a una ragazza che si era fidata di lui.
L’assassino di Rosa ha confessato, ma nega le violenze: “Ho sentito voci nella mia testa”
Il sindaco di Grumo Nevano Gaetano Di Bernardo, nella serata di ieri, nell’annunciare il lutto cittadino aveva dichiarato: “La nostra comunità si stringe ancora più forte intorno alla famiglia Alfieri e partecipa al dolore che i genitori di Rosa vivono in queste ore. Onoriamo la memoria di Rosa in preghiera e nella riflessione sul feroce atto che ha spezzato la vita ad una giovanissima figlia della nostra città”.
Ferme parole di condanna e di dolore quelle espresse dal parroco don Carmine Spada che prima della funzione religiosa ha dichiarato: “Forse questo è uno dei giorni più difficili, non solo a livello locale, ma anche a livello nazionale. Ci auguriamo che nessuna famiglia viva più momenti così tragici. Abbiamo cercato di sostenere la famiglia in questo grande momento di difficoltà. Il papà ha subito detto ‘oggi, mia figlia, è senz’altro quell’angelo tra le braccia di Dio, anche se avrei voluto tenerla ancora fra le mie braccia’. Loro chiedono giustizia e questa è una cosa giusta”.
All’uscita della bara dalla chiesa sono partiti spontanei tanti applausi mentre il cielo è stato punteggiato da palloncini bianchi lasciati liberi in aria. Con essi una composizione, sempre di palloncini bianchi, legati tra loro a forma di rosario è volata anch’essa verso quel cielo luminoso apertosi questa mattina per salutare anche lui la giovane vita di Rosa. Poi il suono delle campane si è unito a quello degli applausi.