Politici, dirigenti e malaffare. Ecco gli indagati dalla Dda a Torre Annunziata

Nel registro degli indagati il sindaco Vincenzo Ascione e Salvatore Onda, nipote di Umberto, killer dei Gionta. E ancora Giuseppe Raiola, Luisa Refuto, Rocco Manzo., Gecchi Langella, Nunzio Ariano e Luigi Ammendola

Sono dodici gli indagati nell’inchiesta della Dda che questa mattina ha visto l’arrivo delle forze dell’ordine presso la sede comunale di via Schiti. Vietato l’accesso e perquisizione di diversi uffici, compreso quello del primo cittadino Vincenzo Ascione.

Da quanto si apprende dal comunicato stampa della stessa Procura alla base del blitz effettuato dai finanziari del Gruppo di Torre Annunziata ci sarebbe una firma falsa attribuita a un assessore su un atto deliberativo. Il tutto sarebbe emerso nell’ambito delle indagini per le “mazzette” al Comune oplontino che oltre un anno fa portarono in carcere l’ex dirigente dell’ufficio tecnico dell’Ente, Nunzio Ariano che per tali fatti risulta ancora indagato.




Per appurare questo particolare la Procura ha emesso un decreto di sequestro probatorio che ha messo in moto tutta l’operazione di oggi.

I reati contestati, a vario titolo, sono traffico di influenze, corruzione e per qualcuno concorso in associazione mafiosa.

Iscritti nel registro degli indagati, oltre al sindaco Vincenzo Ascione, anche Salvatore Onda, nipote del killer dei Gionta Umberto Onda e cognato della consigliera comunale Maria Oriunto, anche quest’ultima tra gli indagati.



Nella lista dei “cattivi” anche il presidente del consiglio comunale Giuseppe Raiola, l’assessore al Porto Luisa Refuto, il consigliere comunale ed ex presidente dell’assise oplontina Rocco Manzo. Inoltre indagato anche l’ex assessore Gecchi Langella, espressione in giunta del gruppo Oriunto, l’ex capo dell’ufficio tecnico comunale Nunzio Ariano e Luigi Ammendola, ex vicesindaco che finì in carcere, ma poi subito scarcerato, nell’ambito della faccenda delle “mazzette ad Ariano” del dicembre del 2020. Nell’elenco degli indagati sembrerebbe esserci anche un ex consigliere regionale.

Il sequestro probatorio ha avuto come obiettivo, come ha spiegato il procuratore della repubblica di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso quello di “…sottoporre a sequestro l’originale di una delibera di giunta municipale, al fine di verificare, alla stregua delle indagini sin qui espletate, l’autenticità di una delle firme alla stessa apposte”.

Il documento cercato nel corso della approfondita perquisizione sarebbe dunque collegato alla vicenda corruttiva per la quale sono attualmente indagati l’ingegnere Ariano e l’imprenditore Amedeo Carluccio, e più precisamente a quella relativa alla procedura di affidamento alla ditta proprio di Carluccio dei lavori di pitturazione e manutenzione degli infissi dell’asilo nido di via Parini.



Per questa vicenda, Ariano, nei confronti del quale lo scorso 11 ottobre era stata applicata la misura coercitiva della custodia cautelare in carcere, è tuttora sottoposto agli arresti domiciliari.

Le indagini svolte successivamente all’applicazione di questa misura cautelare – si legge nel comunicato della procura – hanno fatto emergere indizi di falsità della firma di uno degli assessori che avevano presentato la bozza di delibera in giunta”.

Le perquisizioni di questa mattina non sono state limitate ai soli uffici dell’Ente. Gli agenti della Dda sotto la guida di tre pm dell’Antimafia, hanno fatto irruzione anche nelle abitazioni del sindaco Ascione, del presidente del consiglio Raiola, dell’assessore Refuto e del responsabile Utc Gino Di Donna.



 

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