Torre Annunziata, Antimafia in Municipio: cancellato il consiglio comunale e perquisizioni a casa di Ascione e Raiola

Sono stati acquisiti, anche nelle stanze del sindaco Vincenzo Ascione, decine e decine di documenti

Gli uomini della Direzione Investigativa Antimafia (Dia), dalle sette di questa mattina hanno effettuato un blitz presso gli uffici comunali di Torre Annunziata.

Presenti sul posto agenti della polizia di stato e carabinieri nonché un pool di magistrati dell’Antimafia. L’operazione è in corso nei locali di via Provinciale Schiti, dove è stato anche sospeso il consiglio comunale, in programma questa mattina con all’ordine del giorno la discussione sul Pnrr, e sospese tutte le attività di un’intera ala del municipio.



Sono stati acquisiti, anche nelle stanze del sindaco Vincenzo Ascione, decine e decine di documenti. Tuttora sono in atto perquisizioni massicce.

Gli uomini della Dia sono arrivati alla sede del Comune quando era ancora chiuso ed hanno isolato le stanze, oltre che del sindaco, anche del presidente del consiglio, Giuseppe Raiola, e del dirigente dell’Ufficio tecnico, Luigi Di Donna.

L’attività sarebbe stata svolta per indagare in merito ad eventuali infiltrazioni camorristiche nel Comune all’esito del lavoro della commissione d’accesso prefettizia.




Il primo cittadino, accompagnato dal suo avvocato, è arrivato verso le 11 in Municipio ed è subito andato a colloquio con gli investigatori.

L’operazione sembrerebbe essere cominciata già ieri sera e nel corso di una notte concitata sarebbero state perquisite anche le abitazioni private di Ascione, Raiola e di altri consiglieri comunali.

Troppe ombre sulla politica torrese, che oggi ammantano ulteriormente la citta oplontina già coinvolta nello scandalo di poco più di un anno fa quando fu arrestato l’attuale capo dell’Ufficio Tecnico Nunzio Ariano. Uno scandalo che portò sull’orlo del baratro l’amministrazione che oggi viene colpita da questa ulteriore tegola.

Questa nuova inchiesta si innesta parallelamente al lavoro dei commissari inviati dal prefetto di Napoli, Gaetano Palomba, funzionari che da poco hanno chiesto altri tre mesi di tempo per verificare l’ipotesi di sciogliere l’attuale consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche.



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