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Torre Annunziata, Ascione: “Accuse intollerabili”. E intanto prova ad arrivare alla Fine

Torre Annunziata, arriva la sentenza per l'ex sindaco Vincenzo Ascione & co.: sette politici incandidabili

“Ho subito una vera e propria violenza psicologica. Trovarsi agenti della Dia nella propria abitazione alle prime ore del mattino è una cosa che non auguro a nessuno”. Così il sindaco di Torre Annunziata ha esordito nella conferenza stampa organizzata in comune nella giornata di ieri.

Il blitz di due giorni fa della squadra mobile coordinato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, ha preso le mosse dai dodici avvisi di garanzia, tra cui quello destinato al sindaco, per corruzione, traffico di influenze e concorso esterno in associazione mafiosa.



Ascione non ci sta a passare per camorrista o per chi si lascia manipolare e pur confermando il rispetto per l’operato della Magistratura, afferma: “Sono indignato perché ritengo di essere stato un ostacolo all’infiltrazione, alla collusione e al condizionamento della camorra in questo comune e ora non posso subire passivamente questa umiliazione restando zitto. Le accuse e nei confronti della mia amministrazione, per quanto mi riguarda si basano sul nulla. Prendo le distanze dai reati contestatimi e sono molto critico sul modus operandi degli inquirenti. Non è accettabile che una perbene, quale ritengo di essere, venga trattato in questo modo”.

Poi il primo cittadino torrese è sotto accusa perché avrebbe ceduto alle pressioni di Salvatore Onda, nipote di Umberto Onda killer dei Gionta e uomo che avrebbe condizionato scelte e gare d’appalto: “La mia unica colpa sarebbe quella di aver interloquito con un dipendente della PrimaVera (Salvatore Onda), il quale, nessuno lo ha sottolineato, è un rappresentante di una forza politica, che pur non avendomi sostenuto alle elezioni del 2017, ora fa parte della mia maggioranza (consigliere Maria Oriunto): e solo in quanto tale ho avuto rapporti con lui. Inoltre la forza politica di cui è rappresentante non ha nessun esponente in giunta. Quindi, di cosa parliamo?”




Un’amministrazione condizionata nelle scelte e nell’affidamento di appalti in maniera pilotata è una delle accuse, ma anche in questo caso Ascione ribadisce: “Io sarei stato condizionato da questa persona? Un’ipotesi che respingo categoricamente. Quanto mi è accaduto è moralmente e socialmente intollerabile e lo griderò con tutte le mie forze. Ribadisco di aver fiducia nell’operato della Magistratura, tuttavia ho anche il sacrosanto diritto di dire quello che penso per tutelare la mia onorabilità e dignità”. Del resto se ci fosse stata qualche irregolarità perché nessuno lo ha denunciato? Oggi si può dire qualsiasi cosa, aggiunge Ascione: “ma nel momento in cui quel bando è stato espletato nessuna società che ha partecipato ha fatto ricorso”.

Cosa succederà ora? Ascione non vuole gettare la spugna e cerca una maggioranza che possa ancora garantirgli gli ultimi mesi per arrivare a fine mandato: “Faremo le nostre valutazioni. Le cose sono capitate sono molto gravi, non sappiamo se riusciremo ancora a resistere. Abbiamo resistito a tutto e di più, ma veramente siamo stanchi e non so quali saranno le decisioni che prenderemo nell’immediato futuro. Non vorrei dimettermi perché significherebbe scappare dalle responsabilità e io di fronte alle responsabilità non sono mai scappato.




All’incontro pubblico ha partecipato anche il presidente del Consiglio Comunale oplontino, Giuseppe Raiola, che dice: “Giornata bruttissima per tutti gli amministratori di questa città, ora bisogna valutare diverse situazioni. A fronte della tanta passione e di tutto l’impegno dato a questa città quello che è successo, che è stato scritto sulla stampa e che del resto è nelle accuse, per me è un’infamia”.

Pronto ad un confronto e a pianificare il da farsi Raiola che aggiunge: “Se hanno deciso di mandarci a casa trovando questo espediente a me non sta per niente bene. Non mi sento di essere quello che è finito sulle prime pagine dei giornali e quindi non mi resta, insiemi a tutta l’amministrazione, che fare una valutazione molto seria”.

Una valutazione che il sindaco Ascione, come lui stesso ha dichiarato, dovrà fare insieme ai consiglieri: “Siamo pochi quelli che stanno dedicando parte della loro vita a questa amministrazione, a questa città. O c’è un minimo di forze che sono disposte a procedere per mettere in campo gli ultimi atti importanti per questa città o, altrimenti, è meglio chiuderla qui”.



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