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Barcellona-Napoli, match di Champions in Europa League

Dopo la fase a gironi tornano le notti europee per il Napoli, notte di Europa League dal sapore di Champions League. Sì, perché il Napoli affronterà una squadra dalle mille qualità, che anche nei momenti di difficoltà si rialza: il Barcellona.

Lo affronterà al Camp Nou, stadio in cui ogni giocatore sogna di calciare un pallone, lo stadio che è senza dubbio nell’antologia del calcio.



Il Napoli è arrivato ai playoff non nel migliore dei modi, beffato dallo Spartak Mosca e da un maledetto rigore all’ultimo respiro che ha consegnato i playoff per gli ottavi al Napoli, svincolo cruciale prima di correre verso il sogno chiamato Europa League.

Al momento dei sorteggi non c’era così tanta paura di un Barcellona che pareva ormai in declino, ma durante la finestra di calciomercato invernale è arrivata una rivoluzione in casa blaugrana, che ha portato a vestire la maglia del Barça il giovane Ferràn Torres, Adama Traorè e Aubameyang, che sembrava destinato a porre fine alla sua carriera.




E i risultati stanno arrivando eccome per la formazione guidata dal neonato allenatore Xavi: nelle ultime 6 giornate grande incetta di punti per i blaugrana, nessun altro ha fatto meglio di loro.

Il Napoli si dovrebbe presentare in Catalogna con il consueto 4-2-3-1, che dovrebbe avere tre modifiche rispetto alla partita di sabato. In porta spazio per Meret, confermata la difesa a 4 anti-Inter, a centrocampo si rivede Anguissa dopo lo spezzone dell’ultimo quarto d’ora contro i nerazzurri. Per non rischiare Politano dovrebbe essere inserito dal primo minuto Elmas, verso la conferma Insigne e anche Zielinski, ma continua a scalpitare Mertens per strappare la maglia da titolare al polacco. In attacco Osimhen quasi al 100%.



Il Barcellona, anche se ha rafforzato e nettamente migliorato l’organico, si trova in piena emergenza infortuni: ai box Ansu Fati, Depay e ben 3 difensori: Lenglet, Umtiti e Araujo. Sarà 4-3-3 per Xavi, grande sostenitore di un bel calcio moderno: fra i pali Ter Stegen, in difesa il perno sarà senz’altro Piquè, accompagnato dal classe 2001 Eric Garcìa, chiamato a tamponare l’emergenza in difesa, e dai terzini Dest e Jordi Alba. A centrocampo certezze per Pedri e Gavi, due risorse di talento sconfinate, il ballottaggio mette di fronte Busquets e De Jong. Tridente formato dai nuovi acquisti Traorè e Aubameyang più Dembelè.

Questa formazione dimostra che non importa quanto sia decimato, non importa l’assenza di Messi, non importa una stagione no: sarà sempre il Barcellona. E domani il Napoli farà tutt’altro che una passeggiata al Camp Nou. Ma questi sono i crash test: queste partite raccontano un intero torneo.

Giuseppe Garofalo



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