E alla fine, come si suol dire, tanto tuonò che piovve. E a dire il vero a Torre Annunziata tuonava da un bel po’ e proprio quando sembrava che l’amministrazione Ascione l’avesse sfangata e stesse, faticosamente, guadagnando il porto del naturale fine mandato, ecco il patatrac. Avvisi di garanzia, perquisizioni, accuse e conferenze stampa, richieste di dimissioni, il “ma io no” del sindaco, smentito in 24 ore dalle dimissioni. Tutti in attesa dei venti giorni per validare definitivamente “il gran rifiuto” e poi viene il 17, qualcuno direbbe “la disgrazia”, molti altri… “anche no!”.



Ed in effetti ieri 17 febbraio è partita la pioggia. Scansato il temporale violento di qualche giorno fa, ieri, anche in questo caso, ormai, quasi a sorpresa, ha cominciato a “schizzichiare”… e così goccia dopo goccia sono cadute le dimissioni di 18 consiglieri comunali. Una leggera, ma inarrestabile pioggerella che ha chiuso, con qualche mese si anticipo sulla scadenza naturale, e con gimcana finale, l’esperienza di Ascione alla guida di Torre Annunziata.

Forse lo stesso, ormai definitivamente, ex sindaco si augurava che questo ammutinamento avvenisse, come era trasparito in un passaggio della conferenza stampa di qualche giorno fa. E così a portare all’orlo il vaso ormai colmo sono arrivate ieri dimissioni di Mariagrazia Sannino, tra le più vicine ad Ascione, subito seguite da quelle Ciro Alfieri e Raffaele Izzo, che quel vaso lo hanno fatto definitivamente traboccare. Sindaco senza consiglio comunale, amministrazione sciolta e arrivo del commissario prefettizio, non quello atteso come conseguenza delle indagini dell’Antimafia, ma per il momento quello che dovrà traghettare la città verso un nuovo sindaco e un nuovo consiglio comunale. Attenzione, potrebbe ancora cambiare qualcosa, le indagini comunque vanno avanti e magari potrebbe arrivare ancora qualche altro colpo di scena.




Inutile a questo punto la ratifica delle dimissioni da parte di Marcello Vitiello, che le aveva inviate tramite posta certificate e avrebbe dovuto protocollarle personalmente in Comune per renderle effettive.

A rimanere, inutilmente, in carica i consiglieri Davide Alfieri, Bruno Avitabile, Maria Teresa De Martino, Maria Longobardi e Angela Nappi.

Qualche giorno fa scrivevo una riflessione che riporto nuovamente qui, nella speranza che per Torre Annunziata ci possa essere un futuro migliore, meglio di quei “venti di guerra” che per il momento ne turbano l’orizzonte.



“Il perché una città come Torre Annunziata abbia un destino così maligno che l’accompagna da ormai troppi anni resta tutto da analizzare. Colpa della politica, della camorra, degli affari sporchi prodotti dalla prima e dalla seconda, troppo spesso simili, parallele e colluse. Certo. Camorra, malavita, politica sono la morte di questa città che come ricorda sempre il buon Ernesto, nostro collaboratore, “ebbe illustri trascorsi”. Oggi le prime pagine le occupa solo per la violenza, la corruzione e la “politica”, ovviamente quella del nulla di fatto, delle beghe interne e degli scandali e scandaletti, delle mazzette e degli avvisi di garanzia per le gare d’appalto tutt’altro che trasparenti.

Non me ne vogliano i tanti amici per primi e tutti i torresi, popolo eccezionale e pieno di risorse. La colpa è certamente del malaffare, della camorra e della politica, ma sicuramente è anche proprio dei Torresi che dovranno, si spera presto, prendere il proprio futuro in mano e non votare mai più contro gli interessi della propria città”.

Gennaro Cirillo



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