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Un’opera potente e popolare: le Aliene Sembianze di Roberto Michelangelo Giordi

«Tutti noi italiani stiamo vivendo un periodo molto triste e angosciante. Aliene Sembianze parla degli ultimi, di quelli che ancora hanno la forza di lottare per disvelare il miracolo della bellezza. Credo fermamente che sia un’opera potente e popolare che merita tutta l’attenzione del pubblico e di chiunque abbia conservato una solida coscienza civile».

A tre anni di distanza dal fortunato Il sogno di Partenope, Roberto Michelangelo Giordi torna con il suo quinto album Aliene Sembianze (Edizioni Mariù / Disques Dom- Forlane): un lavoro ricco, intimo, sfaccettato, ideato e partorito nel biennio più difficile e impegnativo della storia recente. Durante il lockdown Roberto Michelangelo Giordi ha affidato alla musica e alla parola, alla voce e alla penna, l’urgenza espressiva di mettersi a nudo, scrivendo le quattordici canzoni che compongono l’album ma anche quattordici racconti di figure alienate che abitano il libro Aliene Sembianze. I protagonisti delle canzoni e dei racconti si muovono in cerca di universi paralleli dove riaffermare il senso della propria umanità, in un ponte ideale tra canzoni e narrativa.



Così sottolinea l’autore: «Credo che il disco e il libro siano due entità del tutto indipendenti ma comunque speculari. Ho voluto sperimentare la fuga dalla canzone inoltrandomi nei territori della prosa col desiderio di raccontare storie più articolate. E così, per ogni canzone ho scritto un racconto. Consideratelo pure un esercizio di fantasia, e forse di stile. Avevo voglia di raccontare in uno spazio linguistico più ampio la mia visione del mondo, di parlare dei personaggi che immaginavo da tempo. Tutte queste aliene sembianze sono figure in cerca di un riscatto da una società sempre più distopica e alienante. Anime in bilico tra la Terra e il Cielo, nelle quali ciascuno di noi può rispecchiarsi e trovare un parte di sé».

Roberto Michelangelo Giordi è un cantautore e scrittore partenopeo. Vive tra Parigi e Roma. Ha pubblicato quattro album: Con il mio nome (2011), Il soffio (2015), Les amants de Magritte (2017), Il sogno di Partenope (2019), gli ultimi due usciti anche in Francia. È diplomato al CET di Mogol, si è occupato della tradizione letteraria napoletana e del rapporto tra musica e testo nella canzone antica e in quella d’autore. Nel 2019 è stato tra i finalisti al Premio Tenco. Molti ricordano proprio l’affermazione del 2019 con Il sogno di Partenope, grazie al quale Giordi fu finalista al Tenco (categoria miglior interprete). Queste le differenze tra i due album: «Con Il sogno di Partenope ho voluto raccontare Napoli con un linguaggio più contemporaneo attraverso la contaminazione con le musiche del mondo. Con Aliene Sembianze, invece, mi sono messo completamente a nudo, filtrando il mio vissuto attraverso le storie di vita dei personaggi delle mie canzoni e dei miei racconti. Le loro inquietudini esistenziali sono un po’ anche le mie».



Aliene Sembianze è stato anticipato dal singolo La nuova Atlantide (con la partecipazione di Emilia Zamuner) e ha avuto il coinvolgimento di personalità come Piero De Asmundis (produttore artistico anche di questo quinto lavoro), Lino Cannavacciuolo, Alessandro Hellmann, Dario Franco, Franco Giacoia, Sergio Sorrentino, Mimmo Maglionico e tanti altri, che hanno arricchito un’opera che rinnova la tradizione della canzone d’autore italiana. Lo stesso Giordi rilancia il suo pensiero a proposito: «La canzone d’autore vive un periodo di profonda crisi estetica. Per un cantautore di oggi è difficile trovare nuovi sentieri percorribili. Si ha l’impressione che tutto sia stato già detto, ma non è affatto così. Tale crisi va imputata sicuramente alla volontà della pseudo cultura dominante che propugna costantemente l’appiattimento sonoro oltraggiando il canone. Come dice Paolino, uno dei personaggi dei miei racconti, bisogna tornare alle regole per essere di nuovo rivoluzionari. Sembra un paradosso, ma tornare a un’immagine del mondo più armonica può farci scrollare di dosso quei cliché ormai vetusti e profilare orizzonti e cammini più degni».

ROBERTO MICHELANGELO GIORDI

 Roberto Michelangelo Giordi è un cantautore e scrittore nato e cresciuto a Napoli, vive attualmente tra Roma, Napoli e Parigi. Laureato in Scienze politiche e Lingue e letterature straniere, si è occupato della tradizione letteraria napoletana e del rapporto tra musica e testo nella canzone antica e in quella d’autore.

Nel 1999 si diploma al CET di Mogol e partecipa al tour Voci e Chitarre con Mario Lavezzi e Giuseppe Barbera; nel 2001 vince una borsa di studio al CET sulla musica antica partenopea e collabora con Detto Mariano. Dal 2003 la riscoperta delle radici lo conduce alla creazione di spettacoli teatrali e concerti.



Nel 2011 debutta con Con il mio nome, realizzato con Alessandro Hellmann e la collaborazione del Solis String Quartet. Il secondo album Gli amanti di Magritte coniuga la canzone d’autore con sonorità etniche, classiche ed elettroniche; nel 2017 uscirà in Francia nella versione Les amants de Magritte. Nel 2015 Gigi De Rienzo (arrangiatore, bassista e produttore di Pino Daniele, Irene Grandi, Raiz, Teresa De Sio, Eduardo De Crescenzo) produce il terzo album Il Soffio, sul tema del ricordo e della memoria, della ricerca di nuove frontiere dell’anima. Da questo album nascono un tour europeo e una nuova avventura a Parigi.

Nel 2019 esce Il sogno di Partenope/Le rêve de Parthénope, prodotto da Piero de Asmundis (già con Ensemble Dissonanzen, Claude Challe, Daniele Sepe, Nino D’Angelo). È un omaggio alla canzone classica partenopea, concepito a Parigi e realizzato a Napoli, con la partecipazione di Daniele Sepe, Brunella Selo, Ciccio Merolla, Pericle Odierna. Grazie all’album Giordi vince la XIII edizione del Premio Botteghe d’autore. È finalista a Musicultura 2019 (con il brano Cronache globali degli anni Zero) e al Premio Tenco 2019 (categoria interpreti con Il sogno di Partenope, nella cinquina dei dischi più belli dell’anno).

Roberto Michelangelo Giordi:

https://www.facebook.com/RobertoGiordiOfficial/

Edizioni Mariù:

https://www.edizionimariu.it/prodotto/aliene-sembianze/

DISCOGRAFIA

 2011 “Con il mio nome” (Odd Times Records – Egea)

2015 “Il soffio” (Odd Times Records – Egea)

2017 “Les amants de Magritte” (Disques Dom- Forlane)

2019 “Il sogno di Partenope” (Disques Dom- Forlane)

2022 “Aliene sembianze” (Edizioni Mariù)

 RACCONTI

“Aliene sembianze” (Edizioni Mariù, 2022)



ALIENE SEMBIANZE:

UNA CONVERSAZIONE CON ROBERTO MICHELANGELO GIORDI

 

Un album, un libro. Un periodo denso in cui hai tirato fuori molto di te. Che differenze ci sono tra Aliene Sembianze e il precedente Il sogno di Partenope?

Sono due opere musicalmente molto differenti tra loro.

Con Il sogno di Partenope ho voluto raccontare Napoli con un linguaggio più contemporaneo attraverso la contaminazione con le musiche del mondo.

Con Aliene sembianze, invece, mi sono messo completamente a nudo, filtrando il mio vissuto attraverso le storie di vita dei personaggi delle mie canzoni e dei miei racconti. Le loro inquietudini esistenziali sono un po’ anche le mie.



Una riflessione su Napoli. Città stimolante ma anche vorace, tanto da rischiare di fagocitare l‘opera. È così anche per te o riesci a mantenere le distanze?

 A Napoli devo tutta l’ispirazione e il senso di ciò che sono, ma non ho mai pensato di sacrificarle la mia libertà. Le mie radici sono sacre così come lo è il mio sguardo sul mondo. Non posso fare a meno di pensarmi in altri luoghi, parlare altre lingue e confrontarmi con altre culture. Il mio peregrinare, il mio essere sempre sospeso, mi regalano sempre profonde ispirazioni.

Aliene Sembianze esce in un periodo complesso. Nel tuo caso, poi, è ancora più impegnativo visto che un lavoro del genere ha necessità di essere assimilato lentamente.

Tutti noi italiani stiamo vivendo un periodo molto triste e angosciante. Per quanto mi riguarda però, farò il possibile affinché il mio nuovo lavoro possa trovare spazi di presentazione: teatri, librerie, sale concerti, case private ecc. ecc. Credo fermamente che Aliene sembianze sia un’opera potente e popolare che merita tutta l’attenzione del pubblico e di chiunque abbia conservato una solida coscienza civile.

Scorrendo titoli e argomenti, Aliene Sembianze si presenta come un incrocio tra confessioni personali e una sorta di pamphlet riflessivo su temi caldi della contemporaneità. È questa la tua idea di canzone d’autore?

La canzone d’autore vive un periodo di profonda crisi estetica. Per un cantautore di oggi è difficile trovare nuovi sentieri percorribili. Si ha l’impressione che tutto sia stato già detto, ma non è affatto così. Tale crisi va imputata sicuramente alla volontà della pseudo cultura dominante che propugna costantemente l’appiattimento sonoro oltraggiando il canone. Come dice Paolino, uno dei personaggi dei miei racconti, bisogna tornare alle regole per essere di nuovo rivoluzionari. Sembra un paradosso, ma tornare a un’immagine del mondo più armonica può farci scrollare di dosso quei cliché ormai vetusti e profilare orizzonti e cammini più degni.



Aliene Sembianze è anche un libro di racconti: dove non arrivi con la musica c’è la scrittura?

Credo che il mio disco e il mio libro siano due entità del tutto indipendenti ma comunque speculari. Ho voluto sperimentare la fuga dalla canzone inoltrandomi nei territori della prosa col desiderio di raccontare storie più articolate. E così, per ogni canzone ho scritto un racconto. Consideratelo pure un esercizio di fantasia, e forse di stile. Avevo voglia di raccontare in uno spazio linguistico più ampio la mia visione del mondo, di parlare dei personaggi che immaginavo da tempo.

Tutte le aliene sembianze che abitano il libro e il disco (Paolino, Gianuario, Alonso, Romolo, Agatha ecc.) sono figure in cerca di un riscatto da una società sempre più distopica e alienante. Anime in bilico tra la Terra e il Cielo, nelle quali ciascuno di noi può rispecchiarsi e trovare un parte di sé. Aliene sembianze è un’opera che parla degli ultimi, di quelli che ancora hanno la forza di lottare per disvelare il miracolo della bellezza.



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