Nella mattinata di oggi, 22 febbraio 2022, su delega del Procuratore della Repubblica distrettuale di Napoli, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, supportati dai colleghi del Nucleo Investigativo di Napoli, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautela in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di alcuni affiliati di spicco del clan Di Lauro.
La misura è relativa al duplice omicidio, avvenuto a Melito di Napoli il 21 novembre 2004. Obiettivo del raid omicida era Domenico Riccio, vicino al clan Abbinante, ucciso mentre era all’interno della sua tabaccheria, e Salvatore Gagliardi, presente sul posto per caso e vittima del fuoco del commando omicida.
Le indagini, portate avanti nel corso di quasi 18 anni, hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza avallati e confermati in molti casi dalle dichiarazioni di molteplici collaboratori di giustizia.
Il duplice omicidio è maturato nel corso della prima “faida di Scampia” (2004-2005), che vedeva contrapposti in armi dall’ottobre del 2004 il clan Di Lauro al cartello scissionista (formato da Abete-Notturno, Abbinante, Marino e Amato-Pagano). I Di Lauro avrebbe individuato quale obiettivo proprio Domenico Riccio.
Persone sottoposte a misura cautelare sono Ciro Di Lauro, figlio del capoclan di Secondigliano Paolo e fratello di Marco, catturato dopo 14 anni di latitanza, Giovanni Cortese (libero vigilato), Salvatore Petriccione e Ciro Barretta (già detenuti per altri reati).