Da qualche giorno vivono tutti a Pomigliano dopo una rocambolesca fuga dall’Afghanistan e l’intervento decisivo dell’amministrazione comunale locale che con la collaborazione della Farnesina per assolvere a tutte le pratiche burocratiche necessarie, è riuscita a portare in città, sani e salvi, un giornalista, scrittore ed attivista afghano e tutta la sua famiglia. Esito felice di una vicenda che ha avuto inizio circa 6 mesi fa.
Doveva infatti prendere parte lo scorso settembre al FLIP, il Festival della Letteratura Indipendente di Pomigliano d’Arco, ma in Afghanistan la situazione geo politica con l’arrivo dei talebani è precipitata e lui Najeeb Farzad, responsabile della Asian Culture House, nonché tra i protagonisti del progetto Afghan Human Rights Home dal 2009, non solo non ha potuto prendere parte alla manifestazione letteraria in provincia di Napoli, ma si è dovuto nascondere dai talebani con tutta la famiglia: moglie, due figli e madre anziana.
Najeeb Farzad, avendo aiutato negli anni i giovani attivisti e gli artisti di Kabul a continuare i loro sogni come creativi per sostenere la democrazia, era ovviamente in forte pericolo di vita sia lui che la sua famiglia.
Il suo grido d’allarme è stato raccolto proprio dagli organizzatori di FLIP ed in particolare da Ciro Marino, editore della casa editrice indipendente Wojtek Edizioni nata proprio a Pomigliano, e dalla locale amministrazione comunale che si è subito attivata con la Farnesina per avviare l’iter per portare in salvo in Italia e in particolare a Pomigliano d’Arco, Farzad e la sua famiglia.
«Appena Ciro Marino ci ha girato l’sos di Najeeb Farzad – racconta il sindaco di Pomigliano d’Arco, Gianluca Del Mastro – non ci abbiamo riflettuto neanche un secondo ed abbiamo interessato immediatamente la Farnesina per fare in modo che lui insieme a tutta la sua famiglia potessero essere portati in salvo in Italia e noi li avremmo accolti volentieri nella nostra città».
Najeeb Farzad, nel frattempo, dopo aver percorso a piedi centinaia di chilometri tra le montagne era riuscito da solo a raggiungere il Pakistan, per poter studiare una via di fuga sicura per poi portare in salvo tutta la sua famiglia. Tornato poi indietro in Afghanistan insieme a moglie, due figli e madre, percorrendo gli stessi sentieri è riuscito a trovare riparo in Pakistan. Qui dalla Farnesina era già stata attivata l’ambasciata italiana per far ottenere il visto per tutti e cinque i componenti della famiglia in modo da poter poi volare verso l’Italia.
«Anche in Pakistan – spiega Del Mastro – la situazione non è stata semplice per loro che nel frattempo avevano trovato riparo in una città al confine con l’Afghanistan dove però non si sentivano ancora al sicuro. Riusciti a farli trasferire ad Islamabad li abbiamo messi in contatto con la nostra ambasciata».
Nel frattempo, la macchina della solidarietà si muoveva a Pomigliano d’Arco. L’amministrazione comunale ha innanzitutto ottenuto attraverso il parroco della Chiesa di San Felice in Pincis di Pomigliano, don Peppino Gambardella, la disponibilità di un appartamento della curia. Appartamento che è stato rimesso a nuovo con l’ausilio dell’ufficio tecnico comunale.
Sono stati anche attivati i servizi sociali in modo da poter predisporre tutto l’aiuto possibile e fare anche in modo che i due bambini al loro arrivo potessero frequentare la scuola con la collaborazione della dirigente dell’istituto comprensivo “D’Acquisto-Leone” di Pomigliano d’Arco, Tiziana Rubinacci.
«Ancora una volta Pomigliano – afferma l’Assessore alle Politiche Sociali, Salvatore Esposito – dimostra di avere un cuore grande nella speranza di un futuro di pace senza violenze e soprusi e di diritti uguali per tutti».
Inoltre, Ciro Marino, l’editore di Wojtek Edizioni e proprietario della libreria Wojtek a Pomigliano ha dato la disponibilità per un lavoro con quest’ultima.
«Abbiamo anche da subito avviato una raccolta fondi – racconta ancora il sindaco di Pomigliano d’Arco, Gianluca Del Mastro – per poter acquistare i biglietti d’aereo per tutta la famiglia. E devo dire che anche in questo caso la città di Pomigliano d’Arco ha risposto alla grande, tanto che abbiamo raccolto il doppio dei soldi che servivano e racimolato quindi anche una somma di denaro utile per le prime esigenze della famiglia di Farzed una volta giunti qui a destinazione».
E così pochi giorni fa, dopo aver superato ulteriori difficoltà di ordine burocratico, l’intera famiglia Farzad è arrivata a Pomigliano d’Arco, accolta in Municipio dal sindaco Del Mastro e da tutti coloro che hanno partecipato a questa gara di solidarietà.
«Sono enormemente grato alla città di Pomigliano d’Arco ed alla Farnesina – le prime parole del giornalista-scrittore attivista Najeeb Farzad al sindaco Del Mastro – di aver salvato me e la mia famiglia. In Afghanistan rischiavamo seriamente la nostra incolumità, proprio per la mia opera di attivista nel Paese. Abbiamo ricevuto un’accoglienza calorosa e davvero non finiremo mai di ringraziare tutti per averci soccorsi ed aiutati come mai ci saremmo attesi».