E’ stata presentata questa mattina, nell’aula consiliare di Gragnano, la mostra d’arte contemporanea “Mater” dell’artista libanese Marwan Nahlè alla presenza della curatrice, dottoressa Lucia Somma, del sindaco Nello D’Auria, dell’assessore alla Cultura, Mena Di Maio, del vice presidente di Porta Coeli Foundation, Donato Faruolo, dell’archeologo Mario Notomista, moderata dal professor Bartolo Cavaliere. La mostra ha aperto i battenti il 25 febbraio e sarà aperta fino al 24 aprile, ad ingresso libero.
“Sin dai primi momenti del mio insediamento – ha dichiarato il primo cittadino Nello D’Auria – ho detto che bisogna puntare con forza sulla cultura. Perché è da lì che può ripartire il nostro territorio. Il mio sogno è che la biblioteca per tutta la durata di questo evento sia un luogo vivo”.
La mostra è il frutto della collaborazione del Comune di Gragnano e della curatrice d’arte, Lucia Somma. “La curatela d’arte è una professione affascinante perché contiene in sè la parola cura. Il nostro compito è quello di creare delle connessioni in noi stessi e con l’opera. Siamo felicissimi di ospitare Mater, la mostra che racconta il vissuto di un artista come Marwan. La “deliziosa arte” di Marwan allude o esplicitamente racconta tutta questa realtà e ci incanta” spiega Lucia Somma che aggiunge: “L’arte è confronto e pone al centro non tanto il manufatto, l’opera, il prodotto, quanto l’artista ed i fruitori. Per questo motivo e per esaltare le comuni intenzioni di diffusione di Bellezza catalizzatrice di Progresso Sociale è stato per me un piacere creare questa felice occasione di connessione tra il Comune di Gragnano e Porta Coeli Foundation”.
“Una delle mission della nostra amministrazione è quella di valorizzare la cultura. L’impegno che stiamo mettendo è quello di ricostruire un nuovo approccio da parte della città nei confronti degli stimoli culturali che stiamo rinnovando. Ben venga, dunque, un appuntamento come quello organizzato all’interno della biblioteca”.
“Il lavoro di Porta Coeli – ha spiegato il vice presidente Donato Faruolo – è quello di rimescolare le visioni e sollecitare lo sforzo davanti all’opera di Marwan Nahlè. L’arte di Marwan, il suo lavoro è quello di puntare sulla reminiscenza e sulla rivisitazione”.
Note sull’artista
Marwan Nahlè nasce il 6 febbraio 1965 a Beirut in Libano, figlio del famoso artista Wajih Nahlè.
Marwan frequenta le scuole in Libano durante la Guerra Libanese, in seguito studia in Germania al Goethe Institut Boppard. Il giovane Marwan espone le sue opere per la prima volta nel 1988, all’età di 23 anni.
L’artista, in cerca di ispirazione, viaggia in molti paesi, fra cui Parigi (vive 18 anni tra Francia e Stati Uniti), Australia, Tailandia, Perù, Cile, Laos, Cambogia, Egitto e Isole Canarie.
Marwan vive diversi anni a New York e Los Angeles, oltre a Salt Lake City, Portland, Arizona e Hawaii.
Ha esposto le sue opere in Libano e negli Stati Uniti, oltre che in Australia, Francia, Germania, Giordania, Grecia, Italia, Spagna, Svizzera. Nel 2021 si trasferisce in Basilicata con la sua famiglia per condurre una residenza artistica sui temi della ricerca spirituale legata ai culti e ai pellegrinaggi mariani e non solo.
Pittore, scultore, musicista, vive e lavora perennemente fuori da ogni confine dal 1988.