Mazzette, sempre mazzette. Anche a Pompei funziona così. Abusi edilizi nei guai anche dipendenti comunali

Sequestrata struttura turistico ricettiva. Ben 31 i reati contestati a 14 persone, tra essi un geometra dell'Ufficio Tecnico dell'Ente e un un capitano dei Vigili urbani

Piovono tegole un po’ ovunque nell’area vesuviana. Politici, tecnici e impiegati di comuni ed enti pubblici sempre più nel mirino delle forze dell’ordine. E’ stata questa la volta del comune di Pompei dove sono state intascate mazzette da un geometra dell’Ufficio Tecnico del Comune e da un capitano dei Vigili, come emerso nell’inchiesta sugli abusi edilizi in un agriturismo.

A conclusione dell’operazione delle forze dell’ordine la struttura turistico-ricettiva è stata sequestrata e sono 14 indagati. È l’effetto di un’indagine che a Pompei ha portato questa mattina il personale del Commissariato di Polizia ad eseguire un decreto emesso dal gip del tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura oplontina. I poliziotti hanno proceduto al sequestro preventivo di diversi fondi e di manufatti inerenti ad una struttura turistico-ricettiva sita in Pompei, per oltre 14.200 metri quadrati.



I reati per cui si procede sono 31 e tra questi lottizzazione abusiva, abuso di ufficio, corruzione propria, falso ideologico in atti pubblici, violazione del segreto d’ufficio, falsità ideologica in certificati, reati edilizi ed urbanistici, ascritti a vario titolo, appunto a 14 indagati.

Le indagini, coordinate dal procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso, e che si sono giovate di intercettazioni telefoniche e di una consulenza tecnica disposta dalla Procura, hanno permesso di accertare la realizzazione progressiva, nel corso di circa 30 anni, di una lottizzazione abusiva a scopo edificatorio relativa all’Agriturismo Vivi Natura Resort, a via Ponte Izzo del comune di Pompei.

La struttura sarebbe stata realizzata attraverso una pluralità di interventi protrattisi sino all’aprile 2021, senza permesso di costruire e senza autorizzazione paesaggistica, implementando alcuni immobili preesistenti, totalmente abusivi, oggetto di istanze di co edilizio rigettate o comunque non definite e di ordinanze comunali di demolizione, alcuni dei quali acquisiti al patrimonio comunale a seguito della mancata ottemperanza all’ordine di demolizione, edificati in un’area soggetta a vincolo di inedificabilità, a vincolo paesaggistico e di rispetto stradale, con un mutamento di destinazione, da area agricola a struttura turistico-ricettiva, incompatibile con il PRG vigente, edificando volumetrie abusive per oltre 5.000 mc.




Le indagini, come affermato dal GIP nel decreto di sequestro preventivo, consentono di ritenere che le opere abusive sono state realizzate grazie “alla voluta e deliberata connivenza tra coloro che avrebbero dovuto tutelare gli interessi pubblici e gli amministratori dell’agriturismo Vivi Natura“. Sono emersi, infatti, sempre secondo quanto ritenuto dal GIP,  “l’illegittimità della gran parte dei procedimenti amministrativi promossi e portati avanti dall’Ufficio Tecnico del Comune di Pompei; il mancato rinvenimento di atti amministrativi (…); la mancata esecuzione di accertamenti finalizzati a verificare (…) quali fossero effettivamente le opere realizzate e, soprattutto, in quale contesto di realtà edilizia e commerciale andassero ad inserirsi”.



In particolare, è stata accertato un episodio di corruzione nei confronti di un geometra dell’UTC di Pompei, il quale, a fronte della dazione indebita di una somma di denaro da parte del committente delle opere abusive, avrebbe omesso di inibire l’esecuzione dei relativi lavori, di ordinare il ripristino dello stato dei luoghi e di esercitare la dovuta vigilanza sui lavori in corso. Inoltre, sono stati accertati due reati di falso ideologico in atto pubblico, da parte di un geometra dell’UTC di Pompei e di un capitano della Polizia Locale di detto Comune, che avrebbero omesso di riportare, in due distinti verbali di sequestro, alcune opere abusive relative ad un manufatto sito in via Civita Giuliana di Pompei, di proprietà dello stesso imprenditore titolare dell’Agriturismo Vivi Natura Resort.

La misura cautelare reale, oltre ad essere finalizzata alla misura di sicurezza della confisca con riferimento al reato di lottizzazione abusiva, si è resa necessaria, altresì, come ritenuto dal GIP, al fine di impedire la protrazione e l’aggravamento delle conseguenze dei reati accertati, commessi in spregio della morfologia del territorio, dei vincoli posti a tutela dell’ambiente nonché della disciplina urbanistica funzionale all’ordinato e armonioso assetto del territorio.



 

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano
Condividi
PrecedenteNapoli, Corso Umberto I : ruba un portafogli, arrestato
SuccessivoPunta Campanella, priorità ai ragazzi ucraini per i progetti di volontariato internazionale
Il giornale “il Gazzettino vesuviano”, fondato nel 1971 da Pasquale Cirillo e attualmente diretto da Gennaro Cirillo, si interessa principalmente delle tematiche legate al territorio vesuviano e campano; dalla politica locale e regionale, a quella cultura che fonda le proprie radici nelle tradizioni ed è alla base delle tante associazioni e realtà che operano sul territorio.Siamo impegnati a garantire la massima qualità e la massima integrità nel nostro lavoro giornalistico. Ci impegniamo a mantenere alti standard etici e professionali, evitando qualsiasi conflitto di interesse che possa compromettere la nostra indipendenza e la nostra imparzialità.Il nostro obiettivo è quello di fornire ai nostri lettori notizie e informazioni affidabili su una vasta gamma di argomenti, dalle notizie di attualità ai reportage approfonditi, dalle recensioni ai commenti e alle opinioni. Siamo aperti a suggerimenti e proposte dai nostri lettori, e ci impegniamo a mantenere un dialogo aperto e costruttivo con la nostra community.