“È incredibile, non ne ho mai visti così tanti”. Poi, sconfortato, il fioraio di Castellammare allarga le braccia e si rimette a preparare i fasci di mimose che deve consegnare tra poche ore. La concorrenza è ad ogni angolo di strada, sia in centro sia in periferia. Piccoli mazzetti o intere esposizioni con tanto di banchetto da mercato.
Mimose abusive, quindi, per soddisfare una domanda sempre crescente di acquisto di fiori per celebrare tutte le donne. Un messaggio che ha dell’incredibile e che probabilmente cela un business illegale che ha una regia unica, di dubbia estrazione. Per buona pace dei fiorai e di tutti gli esercenti che pagano le tasse e che attendono giornate come quella di oggi per risollevare le proprie finanze nel posto pandemia.
I banchetti abusivi, comunque, hanno esposto la propria merce ovunque, anche a pochissima distanza dai venditori regolari. Caso assurdo a piazza Umberto I dove, addirittura, si contavano ben quattro venditori ad ogni angolo del frequentatissimo snodo cittadino. Castellammare si riscopre abusiva. Qui tutti devono mettere il piatto in tavola. Ma a che prezzo?.