Il Comune di Castellammare di Stabia continua ad essere al centro di vicende giudiziarie dopo lo scioglimento del consiglio comunale. L’Ente in queste ore è stato citato in giudizio per il fallimento della società partecipata Terme di Stabia spa.

Il pubblico ministero di Napoli ha avanzato l’ipotesi per cui ci sarebbero state transazioni tra manager e dirigenti pubblici che avrebbero in seguito avuto un ruolo nel fallimento della stessa società. Tutto ciò avrebbe creato le condizioni per il fallimento di Terme di Stabia. Già prima del fallimento erano state avanzate proposte di una transazione pari ad un milione di euro, poi è arrivata la richiesta di un risarcimento danni di 12 milioni di euro.

Il Comune stabiese, stando a queste ipotesi, non è stato capace di garantire un controllo ed un indirizzo della società attraverso i propri amministratori. Da qui la chiamata in giudizio per l’Ente e per tutti gli attori coinvolti, ovvero i dirigenti dell’amministrazione. Il Comune, intanto, ha deciso di nominare un consulente di parte per chiarire la vicenda permettendo di individuare i responsabili effettivi.

Parallelamente un’indagine che parte da Torre Annuziata ha portato nel mirino dei pm il fallimento della partecipata stabiese e vi sono già i primi indagati. Tra i nomi a cui è arrivata la notifica dei magistrati spicca quello dell’ex sindaco di Castellammare Luigi Bobbio. Bobbio è l’unico politico indagato a cui sembrerebbe essere contestato, tra gli altri, il reato di bancarotta fraudolenta.

Dove porteranno gli esiti delle due indagini parallele è ignoto al momento saperlo, quel che è certo è che la situazione per la cittadina stabiese continua ad essere un buco nero in cui pare nessuno sia intoccabile.

Ivano Manzo

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