Un terremoto di magnitudo 3,5, con epicentro l’area della Solfatara a Pozzuoli, in provincia di Napoli, è stata avvertita in una vasta area del Napoletano intorno alle 15 e 15. Il sisma, profondità 2,7 km, è stato seguito da uno sciame di scosse di portata inferiore nei minuti successivi. L’area della Solfatara, si sottolinea dall’Osservatorio Vesuviano, è naturalmente soggetta a bradisismo, e a questo fenomeno sono collegati vari sciami sismici di diversa intensità in corso da mesi.

La scossa è stata avvertita distintamente anche nel capoluogo partenopeo, in particolar modo ai piani alti degli edifici. Diverse le segnalazioni giunte sia dai quartieri collinari di Napoli (Vomero e Colli Aminei) che dall’area limitrofa al lungomare. Tanto spavento per una scossa durata diversi secondi, ma al momento non si registrano danni significativi. “L’attività vulcanica dei Campi Flegrei è costantemente monitorata dalle reti di monitoraggio dell’Osservatorio Vesuviano, in stretto contatto con il dipartimento della Protezione Civile. I parametri geofisici e geochimici analizzati indicano il perdurare dei trend registrati nei mesi precedenti”.



Lo dice Francesca Bianco, direttrice dell’Osservatorio Vesuviano del’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), in relazione alla scossa di magnitudo 3,5 registrata oggi pomeriggio e avvertita nettamente a Napoli oltre che in tutta l’area flegrea. “Allo stato attuale non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni del sistema a breve termine, fermo restando che una eventuale futura variazione dei parametri monitorati (sismologici, geochimici e delle deformazioni del suolo) può comportare una diversa evoluzione degli scenari di pericolosità”, sottolinea Bianco. L’evento di oggi si colloca all’interno di uno sciame iniziato alle ore 15.12 e costituito da più di 16 terremoti.



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