Napoli ospita la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie giunta alla XXVII edizione. Un giorno di riflessione per ribadire la volontà di quanti combattono la cultura prevaricatrice delle organizzazioni criminose con la lettura, in piazza, dei nomi di quanti hanno trovato la morte ingiustamente ad opera di mani avide di sangue e violenza.
“Il tema della lotta alle mafie deve tornare al centro dell’agenda politica del nostro Paese, alla classe dirigente spetta il compito semplice ma rivoluzionario di non tacere e agire, come ci ricorda l’insegnamento di don Peppe Diana, il silenzio è il migliore alleato delle Mafie. Da tempo la mobilitazione e l’attenzione della politica, delle Istituzioni, della stampa e della società civile è scemata. Tutto questo è ancora più preoccupante alla vigilia di importanti investimenti economici e conosciamo bene l’interesse e gli appetiti delle organizzazioni mafiose sugli appalti.
Il sondaggio choc effettuato in una scuola di Pomigliano, secondo il quale 1 allievo su 5 ritiene che un boss sia degno di rispetto, è preoccupante, ci deve far riflettere e bisogna farlo in fretta. Una visione così distorta e contorta della realtà da parte dei giovani è fortemente allarmante. La lotta alle mafie deve tornare una priorità nelle strategie dei partiti e del governo per il futuro”, così Tommaso Pellegrino, capogruppo di Italia Viva in Consiglio Regionale.
“La cultura della legalità va praticata quotidianamente essendo sempre pronti a prendere le distanze nettamente da ogni forma di violenza, prevaricazione, illegalità, sfruttamento delle persone e del territorio. E’ l’unico modo per onorare la memoria delle vittime innocenti delle mafie, il cui ricordo sia di insegnamento soprattutto per le giovani generazioni”. Queste le parole di Michela Rostan, Vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera, in occasione della XXVII Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
“Non dobbiamo mai abbassare la guardia – prosegue Rostan – in particolare nei nostri territori dell’area a Nord di Napoli dove la violenza dei clan si è manifestata con le inaccettabili intimidazioni a chi, come don Maurizio Patriciello parroco di Caivano e il comandante della Polizia Locale di Arzano, Biagio Chiariello, non piega la testa di fronte all’arroganza della malavita. Bisogna essere uniti nel combattere questo male che priva del futuro i nostri figli e mette ogni giorno a rischio la vita dei cittadini onesti”.