L’Italia si gioca il Mondiale: contro la Macedonia dentro o fuori

Primo atto dei playoff per Qatar 2022: in caso di vittoria ci si gioca il Mondiale con Portogallo o Turchia

Dentro o fuori. Questa è la filosofia di quello che è un nuovo formato dei playoff per il Mondiale, spauracchio che gli italiani rivivono dopo la famosissima sconfitta contro la Svezia che ancora oggi ci riporta i fantasmi di un secondo mondiale mancato di fila alla mente.

Stavolta per volare in Medio Oriente bisogna vincere 2 gare, in questo caso l’Italia affronta la Macedonia del Nord di Eljif Elmas, che però domani non dovrebbe giocare, se dovesse arrivare una vittoria gli azzurri affronterebbero la vincente fra Portogallo e Turchia, mentre in caso di sconfitta sarà nuovamente rammarico e sconforto.



Domani gran parte dei televisori accesi nello Stivale saranno sintonizzati su questo match cruciale, proprio perché sarebbe inaccettabile non arrivare al Mondiale per la seconda volta consecutiva, stavolta ci metterebbe ancora di più in ridicolo per il fatto che solo l’estate scorsa cantavamo sulle note di “Notti magiche” e “Popopo” mentre alzavamo al cielo il nostro secondo europeo, da imbattuti, con sette vittorie su sette.

L’umore non è certo dei migliori nel Bel Paese e non potrebbe essere altrimenti: avevamo praticamente in tasca il biglietto di ingresso per il Qatar, eppure abbiamo gettato tutto alle ortiche contro Svizzera (che accede al Mondiale direttamente) e Irlanda del Nord.

Ma Mancini sembra sicuro di sé, nonostante si sia ridotto alla roulette russa dei playoff, nonostante la sua nazionale non abbia giocato ottime partite negli ultimi atti del girone di qualificazione, proprio quelli che adesso ci fanno fare gli scongiuri per accedere al torneo iridato, continua ad avere fiducia nella sua squadra, che ha anche perso Di Lorenzo, almeno per questi due match, per una distorsione al ginocchio.




Anzi, Mancini vola alto ancor prima di prendere le ali e parla già di una vittoria del Mondiale. Ma il cammino è ancora lungo, lunghissimo, e l’Italia può paragonarlo ad un filo dal quale l’equilibrista Mancini non deve cadere.

Per dimostrare il proprio supporto agli azzurri, domani il Renzo Barbera di Palermo sarà sold out e Gilardino afferma con certezza che il pubblico spingerà e non poco l’Italia a quella che è una vittoria indispensabile.

Per quanto riguarda la formazione, Mancini senza giri di parole ha detto che è finito il tempo degli esperimenti, esperimenti che ci hanno già traditi fin troppo, anche in Nations League, domani si gioca con i fedelissimi, con coloro che ci hanno regalato la gioia dell’Europeo e che vogliono farci sognare anche il prossimo inverno. Per farlo dobbiamo vincere ora.

Solito 4-3-3: in porta c’è Donnarumma, terzini Florenzi ed Emerson, i centrali Bonucci e Chiellini domani probabilmente non li vedremo, il primo è out ma dovrebbe esserci per l’eventuale finale, Chiellini nel caso viene preservato, verrà utilizzato solo se la situazione dovesse mettersi male. Giocheranno Mancini e Bastoni. A centrocampo il grande trio Barella-Jorginho-Verratti, in attacco i partenopei Insigne e Immobile sperano in una collaborazione da parte di Berardi, poiché la tegola veramente grave è quella di Chiesa, ai box per una rottura del legamento crociato.

Milevski sceglie per la sua Macedonia del Nord un 4-5-1 che sa di catenaccio e contropiede e può quindi già farci immaginare quello che sarà il copione del match di domani. Fra i pali Dimitrievski, in difesa Ristovski, Velkovski, Musliu e Alioski. Sugli esterni Churlinov ed Ethemi, mentre i tre di centrocampo saranno Spirovski, Bardhi e Ademi. Unica punta Trajkovski, che già conosce il prato del Barbera: quando il Palermo era ancora in Serie A, il macedone era un punto fermo della formazione in rosanero.

Certo, questa Macedonia non è chissà cosa, ma tutta Italia chiama gli azzurri ad un gran match, giocato bene, senza errori, senza sperimentazioni, con attenzione maniacale. Ora si gioca sul serio: vogliamo il Mondiale.

Giuseppe Garofalo



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