Pompei, accoltellò il collega pizzaiolo, il 25 marzo parte il processo per tentato omicidio

Il 23enne pizzaiolo di Santa Maria La Carità comparirà per la prima volta dinanzi ai giudici del Tribunale di Torre Annunziata dopo la violenta aggressione che portò in fin di vita il collega, un 35enne di Torre Annunziata. Il movente: "in cucina, bestemmia Dio e la Madonna"

Accoltellò il collega pizzaiolo, al via dopodomani il processo per tentato omicidio. La Procura di Torre Annunziata ha chiesto infatti il giudizio immediato a carico di Antonio D. S., il 23enne pizzaiolo di Santa Maria La Carità protagonista della scena horror nella cucina del noto ristorante “Alleria” in via Sacra.

Il giovane è accusato del tentato omicidio di un collega, Antonio C., 35enne di Torre Annunziata, residente a Pompei. La vicenda, a tinte fosche, bagnata dal sangue che ha sporcato col sangue un grosso coltellaccio da cucina, si svolse a dicembre scorso quando, al termine di una lite scoppiata in cucina, la vittima fu accoltellata con inspiegabile e brutale violenza.




Almeno due – secondo la ricostruzione dei poliziotti di Pompei ora suffragata dalle indagini della Procura – furono le coltellate inferte tra il collo e l’aorta. Il movente dell’aggressione sarebbe a dir poco folle. “Adesso la smetterà di bestemmiare. Antonio, in cucina, bestemmiava spesso Dio e la Madonna, che per me è come una seconda mamma”. Questo infatti il motivo che avrebbe spinto il 23enne pizzaiolo ad accoltellare il suo collega quasi a morte.

A raccontarlo ai poliziotti, subito dopo l’aggressione, fu invece una testimone oculare: una terza dipendente della pizzeria.

Il proprietario del locale, Antonio Gallo, al contrario non riuscì a vedere la scena: era troppo presto, intorno alle ore 18 e nel locale non c’erano clienti. “I fatti si sono svolti in maniera imprevedibile e inimmaginabile – ha precisato il legale Ernesto Sibilio che tutela gli interessi dell’imprenditore – in ogni caso erano circa le 18, la pizzeria non era operativa, il locale era vuoto”.

Accoltella alla gola il collega in una pizzeria a Pompei, arrestato 22enne

La vittima, Antonio C., dopo le coltellate subite fu trasportato d’urgenza all’Ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia e qui dovette subire tre delicati interventi chirurgici che però non gli avrebbero evitato la parziale paralisi del braccio destro e l’amputazione di una delle dita della mano sinistra.

A inchiodare l’aggressore – che il 25 marzo comparirà per la prima volta dinanzi ai giudici del Tribunale di Torre Annunziata – ulteriori retroscena svelati sempre ai poliziotti di Pompei dalla testimone chiave del tentato omicidio nella pizzeria di via Sacra: “E’ uscito fuori dalla cucina, aveva ancora il coltello in mano. Ha gridato cosa ho fatto? L’ho ucciso? Ho preso il coltello perchè lui, in cucina, bestemmia Dio e la Madonna. La Madonna è come se fosse mia madre”.

Salvatore Piro



Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano