Non ci sono parole. L’Italia, per la seconda volta di fila, non si qualifica ai Mondiali e stavolta fa ancora più male, perché solo 8 mesi fa eravamo campioni d’Europa.
Cosa è successo? Ci siamo rilassati? Ci siamo sfaldati? Forse stasera si fa anche fatica a ragionare, ma sembra proprio che l’Italia, nonostante abbia avuto un atteggiamento propositivo, abbia sottovalutato gli impegni.
A partire da settembre: prima il pareggio con la Bulgaria, poi un rigore sbagliato, poi assedi sterili. E siamo arrivati fin qui, a giocarci disperatamente l’accesso in Qatar. Abbiamo perso. Troppi errori contro una squadra pienamente alla nostra portata, errori che tutta la squadra deve assumersi con umiltà, perché come l’Europeo è stato vinto di squadra adesso di squadra tutti devono farsi una propria colpa personale per questo Mondiale.
E subito torna anche la nostalgia di quell’Italia in quel di Wembley: con un gioco fantastico, uniti come non mai, creativi, fantasiosi. Oggi sì, possiamo dire che è stata un’Italia creativa e fantasiosa ma per quanto riguarda la finalizzazione zero assoluto.
A tradirci è stato un gol dalla distanza di Trajkovski, al 92’, proprio in un momento in cui l’Italia ormai neanche credeva in un gol del finale e si stava preparando ai supplementari. Mai prendere sotto gamba queste partite. Mai prendere sotto gamba il singolo momento.
E’ difficile pensare alle conseguenze che questa seconda disfatta di fila comporterà, ma da domani qualcosa succederà. Non si sa, ma ci sarà una nuova rifondazione, probabile, e da domani sarà ormai inutile pensare a questo Mondiale perso. E’ finita. Adesso si pensa direttamente ad Euro 2024 in Germania, cercando di tornare al Mondiale almeno nel 2026.
Il giorno 13 novembre 2017 segna l’inizio di un percorso. Il giorno 24 marzo 2022 è la fine di questo percorso, che ci ha regalato la gioia di un Europeo. Da domani mattina ci alzeremo, con il rammarico di non aver raggiunto il Mondiale, ma avremo la consapevolezza che un nuovo percorso inizierà. Chissà se porterà benefici o svantaggi alla nostra nazionale. Da domani si riparte da zero.
Però una cosa è certa: ci mangeremo le mani a vedere le altre big al Mondiale. Eccome, se ce le mangeremo. Da campioni d’Europa non siamo al Mondiale. E’ la fine di un percorso. L’inizio di uno nuovo. Niente Qatar, pensiamo alla Germania.
Giuseppe Garofalo