Si tratta di una terapia erogata da un dispositivo impiantabile che migliora la contrattilità del cuore stimolando il muscolo cardiaco con degli impulsi elettrici non eccitatori nel periodo refrattario ventricolare. Ad essere operato per primo è stata una paziente di 72 anni che soffriva di scompenso cardiaco cronico, insensibile alla terapia medica ottimizzata e non trattabile con altri tipi di interventi.




L’applicazione del dispositivo è stato eseguito in anestesia locale dal team di cardiologia coordinato diretto da Fabio Minicucci con i dottori Giovanni Russo e Salvatore Mennella e il supporto dell’infermiere Enrico Zingone, per una durata di circa 45 minuti. Il giorno seguente il paziente già ha avvertito i primi miglioramenti sulla sintomatologia.

A poter beneficiare di questo nuovo approccio ci sono i pazienti che, altrimenti, rischierebbero di dover convivere a lungo con questa malattia, come quelli che non rispondono in maniera ottimale alle terapie farmacologiche. “L’insufficienza cardiaca costituisce un problema di salute pubblica di enorme rilievo – spiega il dottor Fabio Minicucci responsabile della cardiologia-utic del San Leonardo – a soffrire di questa patologia in Italia secondo i dati della Fondazione Gimbe sono circa 1 milione di persone con un’incidenza di circa 90.000 nuovi casi/anno”.



Un disturbo frequente che aumenta con l’età, dopo i 65 anni causa il 10% circa dei ricoveri ospedalieri. Il dispositivo per la terapia di modulazione della contrattilità cardiaca potrebbe ricordare il più noto pacemaker ma non è un suo sostituto. Determina una rimodulazione del metabolismo del calcio. Nel cuore scompensato, infatti, si riduce l’attività dei geni e delle proteine che promuovono il rilascio di calcio nella cellula e conseguentemente della sua contrattilità. È l’unico device cardiaco impiantabile dotato della funzione di ricarica dall’esterno tramite un semplice caricatore che trasferisce per induzione l’energia al dispositivo. Con una ricarica settimanale viene garantita una longevità del dispositivo di almeno 15 anni.



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