Russia-Ucraina, Macron attenua gli animi: “Non ci può essere escalation, né nei fatti, né a parole”

Joe Biden (USA) definisce "macellaio" Putin, il presidente francese domanda: "Cosa vogliamo fare collettivamente?"

Mentre il Presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden definisce Putin un “macellaio”, in Europa ci sono ancora leader che evidentemente non hanno ancora perso la rotta da seguire, quindi tentano di attenuare i toni evitando la cosiddetta “escalation militare”.

La domanda da farsi è se si pretende davvero una terza guerra mondiale sul suolo europeo oppure se si vuole effettivamente dare una mano concreta a chi oggi fugge dal conflitto russo-ucraino o a chi è costretto, per un motivo o per un altro, a permanere sul territorio pagandone le conseguenze. Certamente incitare gli animi può portare ad una sola ed unica soluzione, cioè quella del punto di non ritorno.



Il Presidente della Repubblica di Francia, Emmanuel Macron, che è nel pieno della campagna elettorale per le presidenziali del 10 aprile, è intervenuto subito dopo le parole al veleno di Joe Biden.

Nel frattempo il presidente USA già è stato smentito dal segretario di Stato Antony Blinken, il quale ha immediatamente messo un toppa alle dichiarazioni fuori luogo di Biden.

Insomma da un lato vediamo chi appicca continuamente l’incendio o peggio immette continuamente, come si suol dire, “benzina sul fuoco”, dall’altro ascoltiamo invece chi usa le parole per sedare gli animi, quindi l’acqua per spegnere le fiamme.

“Penso che il presidente e la Casa Bianca ieri sera abbiano sottolineato semplicemente che Putin non può avere il potere di fare una guerra o impegnarsi in un’aggressione contro l’Ucraina o contro chiunque altro”, ha chiarito Blinken subito dopo che la Casa Bianca aveva già precisato meglio le parole del Presidente statunitense.

Un funzionario della Casa Bianca, dopo il discorso di Biden a Varsavia, ha spiegato infatti che il presidente degli Stati Uniti non stava chiedendo un cambio di regime in Russia: “Il punto del presidente era che a Putin non si può permettere di esercitare il potere sui suoi vicini o sulla regione. Non stava discutendo del potere di Putin in Russia o del cambio di regime”, ha detto il funzionario.



Blinken, per quanto riguarda le voci sul cambio di potere nella Federazione Russa ha specificato: “Come ci avete sentito dire ripetutamente, non abbiamo una strategia per un cambio di regime a Mosca”.

Dall’altro lato i russi hanno risposto che “i nuovi insulti di Biden a Putin restringono ulteriormente la finestra di opportunità per ricucire i rapporti tra Russia e Stati Uniti”.

“E’ strano – aggiungono ancora dal Cremlino – sentire accuse contro Putin da Biden, che ha invitato a bombardare la Jugoslavia e uccidere le persone”.

Sul cambio di potere a Mosca, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall’agenzia di stampa russa Tass ha detto: “Non è qualcosa che decide Biden. E’ solo una scelta dei cittadini della Federazione Russa“.

Ma quali sono state le parole incendiarie di Biden?

Il presidente USA, durante l’incontro con i rifugiati ucraini a Varsavia, in Polonia, in vari passaggi dei suoi discorsi, ha detto che “non ci sono giustificazioni per l’invasione dell’Ucraina“, ha ricordato che la “colpa (del conflitto, ndr.) è solo di Vladimir Putin“, poi ancora che “nemmeno un centimetro dei territori Nato sarà sottratto”.




Biden, che era al PGE Narodowy Stadium, ha specificato riguardo l’art. 5 del trattato dell’Alleanza affermando che si tratta di “un obbligo sacro”, si è rivolto al popolo russo aggiungendo: “Voi non siete il nostro nemico”. Ma ha aggiunto in seguito, riferendosi ancora al presidente russo: “Questo uomo non può restare al potere”, lo ha definito quindi come un “dittatore che cerca di ricostruire un impero”. Tutto questo oltre a non dimenticarsi di chiamarlo più volte “macellaio”.

Dunque torniamo ora a Macron che, si spera non sia solo un momento, tiene una bussola totalmente diversa per gestire le relazioni internazionali con lucidità.

Macron intervistato dalla tv pubblica France 3

Il presidente francese, che ha ammonito dicendo che bisogna evitare la tentazione dell’escalation, ha parlato, durante un’intervista, alla tv pubblica France 3. Ecco una parte delle sue risposte:

“Penso che si debba prima di tutto essere concreti e poi fare di tutto perché la situazione non sfugga al controllo. Non userò questo genere di epiteti (riferendosi alle parole di Biden, ndr.) perché continuo a parlare con il presidente Putin e perché…Cosa vogliamo fare collettivamente? Vogliamo fermare la guerra che la Russia ha cominciato in Ucraina senza fare la guerra e senza escalation. E’ questo il nostro obbiettivo da un mese”, afferma Macron.



“Per questo – continua Macron – abbiamo deciso prima di tutto di non intervenire militarmente nel conflitto, ed è molto importante perché è il mio dovere in quanto presidente della Repubblica proteggere i francesi e le francesi dalla guerra sul nostro territorio. Poi, varare sanzioni contro la Russia perché si fermi, aiutare gli ucraini e le ucraine a resistere, accogliere i rifugiati e, per via diplomatica, ottenere prima di tutto un cessate il fuoco e poi il ritiro totale dei soldati. Se vogliamo fare questo non ci può essere escalation, né nei fatti, né a parole”.

Anche alcuni politici italiani hanno usato parole per ammorbidire i toni, ad esempio il leader di Italia Viva Matteo Renzi ha appoggiato Macron, il leader di Azione Carlo Calenda, precisando la sua posizione filo atlantica, parla invece di un Biden “pericoloso”, aggiungendo che “il modo in cui Biden parla della Russia è pericoloso e irresponsabile” e ricordando che il presidente USA “passa da una gaffe all’altra senza soluzione di continuità da prima dell’inizio del conflitto in Ucraina”.



Il fondatore e presidente di Dema, già sindaco di Napoli, Luigi de Magistris afferma: “Ogni volta che Biden apre bocca è un passo in avanti verso la terza guerra mondiale. L’Europa batta un colpo e la smetta di essere subalterna e sottomessa agli Usa. Non si può essere sempre adolescenti”.

Mentre il segretario del Pd Enrico Letta via Twitter sembra più enigmatico e perplesso: “Il discorso di Biden a Varsavia era forse quel che ci si aspettava lì in Polonia, ma fuori di lì ha aperto dubbi e interrogativi che è bene siano rapidamente chiariti”.

Per la senatrice Paola Binetti (Udc) “i toni di Biden sono certamente eccessivi e inopportuni per chi davvero vuole la pace più di qualsiasi altra cosa”, ma la senatrice aggiunge anche che “c’è una differenza enorme tra aggrediti e aggressori”.

Al momento della pubblicazione non abbiamo trovato altre dichiarazioni italiane in merito alle parole di Biden e all’intervento di Macron. Le aggiungeremo qualora dovessero essere rilasciate.

Andrea Ippolito



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