“Annuncio di un suicidio lucido” a Napoli: questo il messaggio che nei giorni scorsi ha sconvolto gli studenti del dipartimento umanistico dell’Università Federico II di Napoli. Era un pomeriggio di studi come gli altri per i moltissimi studenti che si trovavano a Porta di Massa come di consueto per studiare e seguire le lezioni. Poi qualcuno ha notato la macabra scritta che faceva da incipit ad un biglietto sulla bacheca universitaria posta all’ingresso del “cortilone” del Dipartimento umanistico (lo spazio aperto in comune delle facoltà umanistiche, così chiamato dagli studenti per via della forma quadrata e il giardino circostante).



L’annuncio a Napoli

Il biglietto, come suggerito dallo stesso incipit, annunciava l’intenzione di uno studente o studentessa, di suicidarsi. L’autore ignoto parlava del peso degli studi e dell’inutilità degli stessi in un mondo che “sembra svanire e sgretolarsi” sotto un peso che chi scrive avverte come imminente dicendo non pronto a “crescere”. Da questo senso di incapacità e di delusione dell’ambiente circostante le motivazioni che hanno spinto l’autore, presumibilmente uno studente della stessa università, a prendere una simile decisione.

“Quest’iniziativa nasce da un bisogno di indipendenza, da un desiderio di constatare quanto io sia o non sia reale” scrive l’autore annunciando poi che la sua vita si concluderà il giorno 12 aprile dall’ultimo piano di Porta di Massa lanciandosi nel vuoto qualora non comparissero in bacheca altri messaggi di studenti. Un foglio inquietante che riporta alla memoria il luglio scorso quando effettivamente uno studente di 25 anni si tolse la vita nello stesso modo “preannunciato” proprio a Porta di Massa.

“Mi rifiuto di crescere”

“Mi rifiuto di crescere. E rifiutandomi di crescere, non mi resta che sottoporre chiunque legga questo scritto a un gioco tremendo, e perciò esaltante. Voglio che ognuno di voi scriva in qualsiasi punto di Porta di Massa quante volte ha goduto e quante volte ha desiderato morire. Entro martedì 12 aprile 2022 voglio che lasciate 200 messaggi con scritti i nomi delle persone conosciute in facoltà che vi hanno fatto vivere emozioni e poi citare il vostro autore preferito e firmatevi con io […]. Nel caso, entro il 12 aprile non dovessero esserci i messaggi lasciati da duecento studenti sappiate che mi lancerò dall’ultimo piano, suicidandomi a Porta di Massa”.




Indagini in corso

Un macabro gioco partorito da una mente sofferente? La scoperta dell’annuncio stampato ha lasciato tutti sconvolti e ha fatto rapidamente il giro dei social e dei gruppi universitari. Gli studenti in queste ore stanno cercando di capire se si tratti di un proprio compagno di studi o di qualche macabro scherzo o della follia di un megalomane che in modo sadico ha deciso di attirare l’attenzione su di sé, coinvolgendo in un gioco di morte gli studenti universitari. C’è chi pensa addirittura a qualche esperimento sociale che coinvolge il pubblico in questo momento tragico per il mondo.

Tramite le associazioni di rappresentanza studentesca e grazie alla mobilità degli studenti le autorità sono state preallertate e il gesto segnalato alla sicurezza dell’Università. Nella speranza che si tratti solo di uno scherzo di cattivo gusto e non l’intenzione di un folle.



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