Pompei, l’ex fortino di “Nanduccio ‘e Ponte Persica” diventerà parco urbano: “Il Giardino PerBene”

Il terreno, da oltre undici anni, versa in stato di totale degrado ed abbandono. Punta inoltre a ottenere un milione e 958 mila euro di fondi dal Pnrr perchè "intervento di valorizzazione di un bene confiscato"

L’ex covo di camorra, confiscato al boss dei Cesarano, oggi al 41-bis, trasformato in un parco giochi per bambini. A gestirlo sarà “Anthos“, l’associazione di via Aldo Moro che da anni è impegnata in progetti per sensibilizzare i minori a rischio anche camorra, italiani e non, reclusi nelle carceri e gli studenti delle scuole superiori sui temi dell’odio razziale e dell’omofobia.



La Onlus, rappresentata dalla presidente Mariagiovanna Manzo, è stata l’unica, tra gli enti del terzo settore, a partecipare alla gara pubblica bandita dal Comune per concedere ai privati il maxi-terreno di novemila mq (vedi foto) confiscato nel 2011 al boss del clan Cesarano: Ferdinando, alias Nanduccio ‘e Ponte Persica, ora detenuto al regime di carcere duro. Il boss, ex membro del direttivo della Nuova Famiglia di Camorra, aveva il suo quartier generale in via Ponte Izzo.

Ferdinando Cesarano: il “capo dei capi” di Ponte Persica

Proprio qui, al confine tra Pompei e Castellammare di Stabia, Ferdinando Cesarano possedeva un vasto terreno: 9.403 mq prima sequestrati e dopo, era il 28 luglio 2011, assegnati al Comune di Pompei dall’Agenzia Nazionale per la destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata.



Il terreno, da oltre undici anni, versa in stato di totale degrado ed abbandono. La svolta per la riqualificazione dell’ex covo di camorra sembra però adesso, finalmente, molto vicina.

Come spesso accade quando si parla soprattutto di confisca, alla camorra e alle mafie, sia di terreni che di patrimoni illeciti, il percorso di riuso a fini sociali, anche in questo caso, è stato davvero lungo. Quasi una corsa a ostacoli e a tappe, decisiva la penultima “puntata”, dello scorso 24 febbraio, quando una delibera di Giunta ha concesso l’ok per la trasformazione del vecchio regno del boss nel parco urbano “Il Giardino PerBene”: area pubblica a verde che a Pompei ospiterà un’area per giochi e sport per ragazzi oltre a un’isola ecologica.




Il progetto, seguito dall’assessore comunale al Patrimonio Ciro Cascone e dall’Utc, punta inoltre a ottenere un milione e 958 mila euro di fondi dal Pnrr perchè “intervento di valorizzazione di un bene confiscato”.

Nello stesso ex fortino di camorra, secondo l’iniziale volontà dell’assessore alle Politiche Sociali, Vincenzo Mazzetti, dovrebbero essere ripiantati tutti gli alberi già rimossi lungo via Lepanto, la strada dov’è in corso l’appalto da 3,8 milioni di euro regionali per far nascere “la più grande isola pedonale della Campania”.

Finanziato sempre a Pompei anche un secondo progetto per il riuso di beni appartenuti ai camorristi. Il secondo progetto di riqualificazione riguarda infatti uno dei locali in via Traversa Pontenuovo – oggi via Don Gennarino Carotenuto – già confiscato ad Alfonso Cascone, alias pezza nculo, il latitante acciuffato dai carabinieri nel 2002 dopo aver partecipato alla strage di Sant’Alessandro. Alfonso Cascone, elemento di spicco del clan Cesarano, giocò un ruolo fondamentale nella strage di camorra del 1984 a Torre Annunziata, dove un commando composto da quattordici persone, una volta giunto in città a bordo di un pullman, aprì il fuoco davanti al Circolo del Pescatore. L’ex appartamento di Cascone al piano terra diventerà “Il Palazzo de Creature”, già sede della Fondazione “A’ voce d’è creature” di don Luigi Merola che, in 14 anni di attività sul territorio, ha accolto più di 400 bambini e bambine a rischio malavita. In questo caso, il progetto di restyling è pari a un milione e 107 mila euro.

Salvatore Piro



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