Continua senza soluzione di continuità l’attività di verifica degli ispettori Port State Control della Capitaneria di Porto di Napoli che, in data 29 marzo u.s. hanno detenuto presso il terminal MAGAZZINI GENERALI del porto di Napoli una nave porta rinfuse (bandiera Cook Island e circa 4.028 tonnellate di stazza) per gravi violazioni delle norme internazionali sulla salvaguardia della vita umana in mare.

L’ordine di detenzione è stato emesso dal team ispettivo della Sicurezza della Navigazione al termine di oltre 8 ore di intensa attività a bordo. Salgono a 2 le unità mercantili sottoposte a fermo amministrativo dalla Capitaneria di Porto di Napoli nei primi mesi del corrente anno.




La nave cargo in questione era tra le unità oggetto di specifico obiettivo del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, volto al contrasto del fenomeno delle navi “Sub Standard”.

Pertanto, all’arrivo della nave nel porto di Napoli, la medesima unità è stata oggetto di un’approfondita ispezione che ha fatto emergere numerose deficienze, tra cui il malfunzionamento del motore dell’imbarcazione di salvataggio di cui l’unità è dotata, certificazioni dei mezzi di salvataggio irregolari, carenza di familiarizzazione dell’equipaggio nell’utilizzo di importanti apparati di bordo per la salvaguardia della vita umana in mare e tutela dell’ambiente marino.



La nave, dopo una sosta forzata di 3 giorni necessari a ripristinare le condizioni di sicurezza, è stata sottoposta dapprima alle verifiche tecniche e documentali da parte dello Stato di Bandiera finalizzate a verificare il ripristino degli stringenti standard di sicurezza richiesti e, successivamente, ispezionata nuovamente dal team ispettivo della Guardia costiera di Napoli, che ha autorizzato la partenza della nave.

L’ammiraglio Pietro VELLA, Comandante del porto di Napoli e Direttore Marittimo della Campania, ricorda che “l’attività di controllo e verifica dell’idoneità alla navigazione sulle navi straniere che approdano in Italia – il cosiddetto Port State Control – è effettuata in aderenza a convenzioni internazionali e direttive europee”. Oltre a ciò sottolinea come, “nonostante l’emergenza pandemica, il livello di attenzione è rimasto sempre alto, ne è testimonianza le 2 unità sottoposte a fermo nei primi mesi dell’anno, che fanno eco alle ulteriori 4 unità oggetto di provvedimento di detenzione nell’anno 2021 soltanto nel porto di Napoli.



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