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Castellammare, inchiesta “Cerbero”: il boss parlò con l’ex capogruppo Pd dell’appalto rifiuti

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Un affiliato al clan D’Alessandro di Castellammare di Stabia incontrò l’ex capogruppo del Partito Democratico. La cosca chiese al politico di “far lavorare” in città una ditta dei rifiuti ritenuta vicina ai Casalesi. Era il 2014, quel dialogo fu intercettato dai carabinieri ed oggi è entrato a far parte delle carte dell’inchiesta “Cerbero”. L’indagine della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Napoli ha portato nei giorni scorsi a 35 avvisi di garanzia notificati ad altrettanti capi e gregari del clan D’Alessandro. I protagonisti di quell’incontro sono Augusto Bellarosa, ritenuto elemento di spicco della cosca di Scanzano, e Francesco Iovino, ex consigliere comunale in quota Pd, al momento non indagato.



Castellammare: nuovi dettagli dell’operazione

Sui democratici e su Iovino si è scatenata una bufera dopo la pubblicazione delle intercettazioni da parte de Il Mattino, che ha svelato nuovi dettagli dell’operazione. Anticipando l’espulsione dal partito annunciata dal segretario provinciale del Pd Marco Sarracino, Iovino ha deciso di autosospendersi annunciando una conferenza stampa da tenersi nei prossimi giorni. “Lo ritengo doveroso ed opportuno – ha detto Iovino – anche al fine di tutelare la mia persona ed tanti cittadini che hanno da sempre confidato nel mio operato”.

Le intercettazioni tra il boss e l’allora consigliere di Castellammare

“Io tengo una ditta di fuori, la vorrei far lavorare a Castellammare. – dice Bellarosa intercettato – Se la dobbiamo inserire, lo sappiamo io, voi ed il padre vostro. Però Gennaro (padre di Francesco, ndr) mi deve dare un aiuto. Poi non è che mi dimentico di Gennaro. Diteglielo a Gennaro che si muove un poco”. Iovino taglia corto: “L’assessore di riferimento è Nicola Corrado, noi invece abbiamo le Politiche sociali”. A quell’epoca, in effetti, Corrado era assessore all’Ambiente dell’allora sindaco Nicola Cuomo. Iovino è, tra l’altro, consigliere comunale uscente ed il suo nome compare anche nella relazione che ha portato allo scioglimento dell’assise per rischio infiltrazioni. Il nome del padre Gennaro, invece, anch’egli ex consigliere e dirigente Pd, è emerso più recentemente nell’inchiesta “Olimpo”.




Il “precedente” del materiale elettorale

La notizia dell’incontro tra Bellarosa e Iovino segue di poche ore un’altra rivelazione dell’indagine Cerbero, condotta tra il 2011 ed il 2015. Stando a quanto riportato nei giorni scorsi dal quotidiano Metropolis santini e altro materiale elettorale del Pd fu recapitato proprio ad Augusto Bellarosa. Ad assicurarsi dell’arrivo del materiale fu un altro esponente del Partito Democratico cittadino che incontrò Bellarosa. La campagna elettorale cui si fa riferimento è quella del 2013. Un fatto che ha portato gli esponenti politici del centrodestra Severino Nappi (consigliere regionale della Lega), Fulvio Martusciello (europarlamentare di Forza Italia) e Domenico De Siano (senatore di Forza Italia) a chiedere massima chiarezza sulla vicenda. De Siano ha anche affermato la volontà di presentare un’interrogazione al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese per fare chiarezza sulla vicenda.



Bufera nel Partito Democratico

E’ bufera dunque nel Partito Democratico. Il segretario provinciale Marco Sarracino ha disposto l’espulsione dal partito per Francesco Iovino. “Alla luce di quanto sta emergendo – ha affermato Sarracino – si sarebbe verificato, negli scorsi anni, un comportamento di un nostro iscritto, ex consigliere comunale, del tutto incompatibile con i valori identitari del nostro partito. La nostra priorità è stata sempre quella di combattere a viso aperto, con la schiena diritta e senza ambiguità, la camorra e tutte le mafie. Questo in primo luogo, nella nostra realtà, che vede una presenza opprimente e invasiva delle organizzazioni criminali”.

“Via alla procedura di espulsione”

Da qui la procedura di espulsione per Iovino. “Per questi motivi – continua il segretario provinciale del Pd – nel dichiarare incompatibili con il nostro statuto e con il nostro codice etico l’iscritto Francesco Iovino, ho chiesto alla commissione di garanzia regionale di operarsi per gli atti conseguenti. Il Pd, e il suo gruppo dirigente, ha da sempre chiesto che a Castellammare e in tutti comuni della nostra area metropolitana, emergesse la verità al di là dei risvolti penali. Proprio per questo, la nostra è una valutazione di carattere esclusivamente politico. E incardinata nel nostro sistema di regole, che esula totalmente da ogni valutazione di tipo giudiziario. Abbiamo un compito essenziale: costruire un muro contro ogni tentativo di condizionamento della vita democratica e amministrativa dei nostri comuni”.




Iovino: “Mi autosospendo per rispetto alla comunità democratica”

“Vivo con sommo dispiacere – ha commentato Iovino – ma altrettanta fermezza e determinazione la vicenda mediatica che in queste ultime ore mi ha investito. Sgombro il campo e sollevo da qualsiasi incomodo la comunità democratica, autosospendendomi dal Pd per rispetto alla comunità democratica medesima che ho avuto l’onore di rappresentare in tanti anni, pur sottolineando, ad inchiesta conclusa, che non sono stato oggetto di alcun provvedimento di qualsiasi natura. Lo ritengo doveroso ed opportuno anche al fine di tutelare la mia persona ed tanti cittadini che hanno da sempre confidato nel mio operato.

Nelle prossime ore sono impegnato nella ennesima tornata elettorale. Che mi deve in prima linea al servizio della rappresentanza sindacale nel mio luogo di lavoro, cosa che mi impedisce nella immediatezza di incontrare gli organi di informazione. Tuttavia, settimana prossima sarà mia cura convocare una conferenza stampa. In quell’occasione sarò a disposizione per ricostruire fatti e circostanze e rendere un servizio alla verità dei fatti”.

GLI APPROFONDIMENTI SULL’INCHIESTA

Camorra sotto scacco: 35 indagati nell’inchiesta “Cerbero” (TUTTI I NOMI)

Materiale elettorale per Scanzano nel 2013: l’incontro tra l’affiliato e l’esponente del Pd

Castellammare, De Siano (Fi): “Patto clan-Pd? Pronta interrogazione al Ministro”

Castellammare, Nappi (Lega): “Santini del Pd al clan, nessuno ha la patente della legalità”



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