La domanda che ci poniamo al momento fortunatamente ha una risposta negativa, ma è bene capire il motivo per cui ce la siamo posti.

L’agricoltura intensiva, necessaria per la grande quantità di pomodori, che servono per soddisfare il bisogno delle numerose fabbriche presenti sui territori dell’Agro, ha necessità di un grande utilizzo di fertilizzanti, ma a causa della guerra in corso gli agricoltori potrebbero averne a disposizione molti di meno.



Tutto questo, perché, Russia, Ucraina e Bielorussia sono i maggiori produttori di questi prodotti e il protrarsi della guerra oltre ad avere ripercussioni sui costi del carburante, dell’energia e del grano, potrebbe averne su tutto il comparto agricolo. Il mancato approvvigionamento di fertilizzanti da questi paesi, per le ragioni che tutti noi tristemente conosciamo, avrà sicuramente delle ripercussioni per quel che riguarda i costi di produzione; l’Italia, come riporta la Coldiretti, importa fertilizzanti da Russia, Ucraina e Bielorussia per circa 140 milioni di euro.




La guerra sta continuando e la scoperta dei crimini di guerra russi in Ucraina sta contribuendo sempre di più a rompere le relazioni tra la Russia e il mondo occidentale, ancora una volta si pagano gli errori di una troppa dipendenza del nostro paese dalla Russia.

Buona cosa però è non fare allarmismi, al momento la cosiddetta “lavorazione” stagionale di pomodori non è a rischio, ma è bene essere a conoscenza di queste problematiche.

Michele Mercurio



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