Nelle ultime settimane a Castellammare di Stabia è stato riportato all’attenzione della cronaca uno degli scempi cittadini più sentiti dalla comunità stabiese: lo spreco di acqua della fonte “Visanola”, nel cuore del centro antico. La sorgente fu “scoperta” dall’amministrazione locale nel 2009. Allora il Comune fu addirittura costretto a sgombrare un edificio a causa della forza dell’acqua che ne aveva messo a rischio le fondamenta. Da allora la fonte ha continuato a sgorgare, e lo fa tutt’ora, in mare aperto.



Castellammare: uno spreco da 8 litri di acqua al secondo

Sono 8 i litri di acqua al secondo che finiscono in mare direttamente dalla sorgente, circa 690mila litri al giorno. L’acqua risulta purissima da bere ma viene dissipata in uno spreco che potrebbe essere evitato e che soddisferebbe un fabbisogno idrico di 25mila persone, se ci fossero misure adeguate ed un piano per far fruttare la sorgente. Piano che manca dalla sua scoperta nel lontano 2009.

comitato terme di stabiaLa posizione del Comitato Terme di Stabia

Oggi è il Comitato Terme di Stabia, costituitosi da pochi mesi, a riaccendere i riflettori sullo spreco idrico della città. “Le immagini della fonte Visanola che va a mare è un grido della natura ma anche di tutta l’umanità che vuole giustizia. Uno spreco inaccettabile”. Così si esprime il portavoce del comitato Nino Di Maio. Il geologo Fabio Todisco ha invocato un’analisi chimico-fisica dell’acqua presente nella sorgente per validarne a pieno la potabilità ed invitare le istituzioni a pensare ad i possibili investimenti da fare sulla sorgente per la città stabiese. “Non si tratta di un investimento enorme – ha spiegato il geologo Todisco – e di sicuro consentirebbe di restituire alla città una risorsa che oggi è sprecata”.



Una importantissima risorsa

Quella della fonte di Visanola è una storia di uno spreco che ha un inizio lontano ma potrebbe divenire, se gestito bene, in una importantissima risorsa per la cittadina. Basti pensare agli investimenti potenziali legati ad un eventuale imbottigliamento di quell’acqua e al suo esporto. Investimenti che potrebbero e dovrebbero essere fatti anche sulle Terme stabiesi che un tempo davano lavoro a tante famiglie e che oggi sono divenute un simbolo di spreco e malagestione.

Ivano Manzo



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