A Castellammare a guidare il clan D’Alessandro erano le donne: i retroscena dell’inchiesta “Cerbero”

E’ quanto emerge dall’ultima inchiesta "Cerbero", che ha portato all’emissione di 35 avvisi di garanzia nei confronti di capi e gregari del clan del rione Scanzano

Quando i vertici dei D’Alessandro si trovavano in carcere, a guidare la cosca di Castellammare di Stabia erano le donne. E’ quanto emerge dall’ultima inchiesta “Cerbero”, che ha portato all’emissione di 35 avvisi di garanzia nei confronti di capi e gregari del clan del rione Scanzano. Secondo l’Antimafia, erano soprattutto Teresa Martone (moglie dell’ex e defunto boss Michele D’Alessandro) e Annunziata Napodano (moglie di Luigi D’Alessandro, fratello di Michele) a portare avanti i business e gli interessi del clan nel periodo in cui gli arresti e le varie operazioni delle forze dell’ordine dimezzarono di fatto la cosca.




Castellammare: il caso della moglie del defunto boss

Recentemente Teresa Martone, moglie dell’ex e defunto boss Michele D’Alessandro, è stata condannata a scontare 4 anni di divieto di dimora in Campania. Questa la decisione presa dai giudici della Corte d’Appello di Napoli (presidente Antonia Gallo) nell’ambito del processo Olimpo con rito abbreviato, che vede alla sbarra il gotha del clan D’Alessandro e delle organizzazioni malavitose dei monti Lattari.

Le donne portavano avanti gli affari

E così, mentre tutti i vertici del clan si trovavano in carcere, all’esterno sarebbero state proprio le donne della famiglia a portare avanti gli affari. Le due donne, secondo i magistrati dell’Antimafia, in assenza dei parenti in carcere, avrebbero (con grande determinazione) trasmesso messaggi, impartito ordini alla cosca e imposto il pizzo. Le stesse avrebbero gestito la cassa, pagando gli stipendi agli affiliati e ai familiari dei carcerati, organizzando anche summit di camorra per studiare le strategie dell’organizzazione criminale più forte dell’area stabiese.



Ruoli e pilastri di sub-cultura camorristica

Teresa Martone e Annunziata Napodano tuttavia non sono le prime donne ad assumere ruoli operativi all’interno di un gruppo camorristico. Nè saranno le ultime. Il luogo comune che vuole la donna di camorra relegata esclusivamente alla crescita dei figli, a messaggera tra il carcere in cui è detenuto il familiare e gli affiliati oppure a prestanome per aziende in odore di camorra, è caduto ormai da un pezzo anche a Castellammare. Certo, quei ruoli permangono e costituiscono ancora alcuni dei pilastri su cui viene costruita e alimentata la sub-cultura camorristica.

GLI APPROFONDIMENTI SULL’INCHIESTA

Camorra sotto scacco: 35 indagati nell’inchiesta “Cerbero” (TUTTI I NOMI)

Materiale elettorale per Scanzano nel 2013: l’incontro tra l’affiliato e l’esponente del Pd

Castellammare, De Siano (Fi): “Patto clan-Pd? Pronta interrogazione al Ministro”

Castellammare, Nappi (Lega): “Santini del Pd al clan, nessuno ha la patente della legalità”

Castellammare, inchiesta “Cerbero”: il boss parlò con l’ex capogruppo Pd dell’appalto rifiuti



Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano
Condividi
PrecedenteParlamento Europeo: rifornire le riserve di gas prima del prossimo inverno
SuccessivoPrevendita partita Turris-Potenza, settori pubblico di casa ed ospiti
Il giornale “il Gazzettino vesuviano”, fondato nel 1971 da Pasquale Cirillo e attualmente diretto da Gennaro Cirillo, si interessa principalmente delle tematiche legate al territorio vesuviano e campano; dalla politica locale e regionale, a quella cultura che fonda le proprie radici nelle tradizioni ed è alla base delle tante associazioni e realtà che operano sul territorio.Siamo impegnati a garantire la massima qualità e la massima integrità nel nostro lavoro giornalistico. Ci impegniamo a mantenere alti standard etici e professionali, evitando qualsiasi conflitto di interesse che possa compromettere la nostra indipendenza e la nostra imparzialità.Il nostro obiettivo è quello di fornire ai nostri lettori notizie e informazioni affidabili su una vasta gamma di argomenti, dalle notizie di attualità ai reportage approfonditi, dalle recensioni ai commenti e alle opinioni. Siamo aperti a suggerimenti e proposte dai nostri lettori, e ci impegniamo a mantenere un dialogo aperto e costruttivo con la nostra community.