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Ancora una volta si cade nel momento clou: il Napoli le prende dalla Fiorentina

Immaturi, immaturi e ancora immaturi. Questo è il Napoli, che regala false speranze per poi puntualmente crollare nel momento in cui bisogna strappare per il primo posto. Sarà ad occhio e croce la sesta volta. Non è una coincidenza a questo punto.

La Fiorentina passa al Maradona 2-3 e riduce quasi al lumicino le speranze tricolore degli azzurri, anche se c’è da aspettare la partita del Milan di stasera.



Il Napoli viene ancora meno nel momento del bisogno. Si va avanti così ormai da settimane. Non finisce qui, certo, ma riacciuffare le milanesi in sole 6 partite diventa un’impresa bella tosta da realizzare, specie se il Milan dovesse portarsi a casa i tre punti stasera.

La partenza degli azzurri era stata anche abbastanza prepotente, con tanta cattiveria ma sarebbe servito un pizzico di concretezza, che probabilmente avrebbe raccontato tutt’altra partita, se il Napoli avesse trasformato in gol i suoi assalti.

Poi non si sa per quale motivo dal minuto 25 in poi il Napoli comincia a schiacciarsi in difesa e a subire la Fiorentina, che a differenza dei partenopei, la palla la mette dentro in poco tempo. Lo fa con Nico Gonzalez, che, completamente solo, infila sotto l’incrocio dei pali per il vantaggio viola.




Il Napoli comincia ad assumere nei minuti finali del primo tempo un atteggiamento a tratti arrendevole. Nel secondo tempo i padroni di casa provano a proporsi di più, cercando la rimonta.

Arriva il pareggio al 58’, firmato da Mertens, che mette la palla nell’angolino con estrema precisione. Ripartenza ben concretizzata, ora l’entusiasmo torna a pervadere il Maradona.



Dura poco l’entusiasmo, la Fiorentina in poco tempo con due gol nell’arco di pochi minuti infligge la batosta al Napoli, prima con Ikone e poi con Cabral. Due gol che più o meno si assomigliano, anche perché su entrambi la marcatura è stata praticamente non pervenuta.

Inutile il gol di Osimhen, che non fa altro se non rendere meno amara la sconfitta. La corsa scudetto continua, ma ora il percorso è veramente duro.

Giuseppe Garofalo



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