Era l’11 febbraio 1992 a Castellammare di Stabia: il clan camorristico dei D’Alessandro uccideva Sebastiano Corrado. Consigliere comunale in quota Pds ed impiegato dell’Ufficio Economato dell’Usl 35 che controllava gli appalti dell’ospedale “San Leonardo”, Corrado veniva ammazzato in via Virgilio in pieno giorno a colpi di arma da fuoco. A 30 anni da quell’omicidio la Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Napoli ha individuato otto responsabili di cui tre deceduti ed uno non ancora identificato, iscrivendo nel registro degli indagati quattro nomi.

Castellammare: concorso in omicidio

L’accusa è di concorso per omicidio di camorra. Stando all’accusa il sindacalista “intascava lucrose tangenti per sé stesso, in quanto aveva adottato la delibera n. 1118 del 30 novembre 1990 per frazionare in modo artificioso gli appalti affidandoli medianti ordini di servizio e quindi impedendo al clan di individuare gli appalti più rilevanti”.



Gli indagati per l’omicidio Corrado

Secondo l’Antimafia i mandanti di quell’omicidio furono Michele e Luigi D’Alessandro. Il primo è deceduto, il secondo, 74enne, è libero dopo aver scontato una condanna per un altro omicidio. Indagato poi il 72enne Catello Buonomo, affiliato alla cosca, che insieme a Vincenzo Messina, deceduto, doveva trattare con Corrado ed un altro dipendente dell’Usl, Francesco Maiello, anch’egli deceduto. Nell’inchiesta c’è anche il nome di un altro sindacalista dell’Usl, Gregorio Brunetti di 73 anni. Esecutori materiali del delitto il 60enne Ugo Lucchese ed un altro killer non ancora identificato.

Gli avvisi a comparire

Stando all’accusa un ruolo chiave nella missione di morte fu rivestito proprio da Brunetti che avrebbe accompagnato Corrado all’esterno dell’ospedale dove ad attenderlo c’erano i sicari del clan D’Alessandro. Gli avvisi a comparire per i quattro indagati sono stati consegnati ieri mattina dagli agenti della squadra mobile di Napoli.



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